Proseguono le iniziative al Museo Nazionale del Paleolitico di Isernia e dopo il riallestimento degli spazi espositivi per esporre il dentino del bimbo preistorico risalente a 600.000 anni fa, prezioso reperto archeologico considerato il più antico resto umano scoperto in Italia, parte l’iniziativa per dare un nome al bambino della Preistoria. L’iniziativa rientra nel programma di valorizzazione che la Direzione regionale musei Molise sta portando avanti per divulgare sempre più la conoscenza del proprio patrimonio culturale e, nello specifico, per dare sempre più visibilità al Museo del Paleolitico, oltre che ampliare il coinvolgimento della platea dei più giovani che, grazie all’iniziativa pubblicata sull’ultimo numero di Focus Junior, in edicola dal 22 gennaio, sono chiamati a dare un nome al piccolo compagno preistorico.
“Un luogo unico al mondo e di incredibile fascino – dichiara Francesco Sirano, direttore ad interim dei Musei del Molise, – il Museo del Paleolitico ha enormi potenzialità sia dal punto di vista della concreta esperienza di conoscenza sia dello sviluppo di forme di turismo di prossimità, nazionale e internazionale. Questo progetto vogliamo che venga portato avanti in stretto rapporto con gli enti locali, i ricercatori e con l’attiva partecipazione delle giovani generazioni” In vista della stagione delle visite didattiche dei mesi primaverili si invitano così i visitatori giovani e meno giovani a visitare il museo e a partecipare attivamente alla vita del complesso museale. Il Museo nazionale del paleolitico di Isernia mostra in esposizione le ricostruzioni di alcuni esemplari della fauna preistorica rinvenuta durante gli scavi nel sito di Isernia La Pineta e grazie ad un percorso didattico permette di ricostruire le fasi più importanti della preistoria italiana oltre che le dinamiche di popolamento nell’area del Mediterraneo nel corso della Preistoria. L’iniziativa è condotta in raccordo con Comune di Isernia e Regione Molise e porterà in visita la classe vincitrice che vivrà in situ il periodo più intenso dell’anno per la vita del Museo, quello dedicato agli scavi, agli incontri pubblici, alle ricerche e alle conferenze.