Chiamatela Autostrada, Superstrada, 4 Corsie, collegamento veloce. Nella sostanza cambia molto, certo, fra l’una o l’altra possibilità. Nei “fatti”, quelli che oggi afferma l’onorevole Annaelsa Tartaglione per sottolineare l’impegno di Forza Italia nell’esecutivo del Governo centrale che ha permesso di ottenere la previsione di 100 milioni di euro per la Termoli-San Vittore, cambia – per ora – solo per i beneficiari di queste risorse. Perché questa ormai è la percezione che hanno i molisani di fronte agli annunci di un’opera di cui in quasi 20 anni non si è mai visto un cantiere. Ossia che i soldi, se arriveranno nelle casse della Regione, saranno sperperati fra studi, consulenze e altri aspetti preliminari, al termine dei quali il progetto tornerà nuovamente ad arenarsi. Il Pnrr ha portato una forte ventata di ottimismo e l’arrivo di risorse così ingenti – solo quelle approntate dal Ministero per le Infrastrutture col Ministero della Coesione e per gli Affari regionali ammontano ad un pacchetto da 6,2 miliardi di euro, in cui rientra la Termoli-San Vittore – non può che ricaricare le “cartucce” propagandistiche in vista delle elezioni alle porte (sia nazionali che regionali), che si muovono fra realtà (le risorse destinate al Molise) e romantica speranza (la realizzazione effettiva del collegamento viario). L’infrastruttura è stata sempre caldeggiata dal centrodestra locale, a partire da Michele Iorio che portò avanti negli anni Duemila l’idea dell’Autostrada del Molise, di cui nacque una apposita spa. La legislatura guidata da Fattura ne cancellò, di fatto, ogni traccia. Con l’attuale giunta Toma il progetto è stato “sostituito” con la Superstrada a 4 corsie. Timidi proclami che non sono mai sfociati in possibilità concrete. Normale, quasi scontato, che con un piano così mastodontico di investimenti la Termoli-San Vittore tornasse alla ribalta. Il Ministro Carfagna, intervenendo all’inaugurazione dell’Anno Accademico dell’Unimol, a Campobasso, confermò la possibilità della realizzazione dell’opera grazie al Pnrr. I nuovi step, quindi, fanno pensare ad un nuovo anno 0 per ciò che concerne il collegamento veloce fra la costa e il punto più lontano dell’entroterra regionale. Il resto sarà una storia da scrivere. I veri fatti, insomma, dovranno ancora vedersi. “Siamo consapevoli che ci sarà bisogno di ulteriori risorse, ma adesso è assolutamente necessario, contro scetticismi e sterili polemiche, portare a compimento un’infrastruttura da troppo tempo attesa dai molisani“, ha aggiunto Tartaglione. “I nostri cittadini meritano di avere le stesse opportunità dei cittadini delle altre regioni d’Italia, ed è indiscutibile che un collegamento di questa portata sia anche un’opportunità per la crescita generale del territorio“. L’importante è che – studi geologici a parte, delicati ed importantissimi per un territorio vulnerabile come quello molisano – non sia solo la superstrada ad essere “veloce” ma anche la sua materializzazione.
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