Allevamenti in situazioni fatiscenti e presunti scarichi inquinanti, chiesta commissione d’inchiesta sui fondi europei

La segnalazione del movimento animalista "Stop Animal Crimes Italia" a Montenero Val Cocchiara

Dopo l’intervento del WWF ed altre associazioni, il movimento “Stop Animal Crimes Italia” un anno fa esatto aveva denunciato alle Autorità la situazione del Pantano della Zittola di Montenero Val Cocchiara, segnalando anomalie sui contributi europei stanziati ad allevatori locali destinati alla tutela del cavallo di razza Pentra, circa la presenza di cavalli vaganti lungo le strade, deceduti, feriti ovvero stanziali tutto l’anno nell’area anzichè in aree diverse con la conseguenza dell’inquinamento del suolo, come accertato dal servizio veterinario regionale e dall’ARPA Molise, con danno alla vegetazione e fauna autoctona.

“Un anno fa – aggiunge il movimento – segnalammo anche la presenza di chiudende che limitano i cavalli in aree circoscritte e recinti fatiscenti realizzati con filo spinato ovvero la presenza di ricoveri desueti, situazioni rispetto cui il dirigente dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione, il dottor Cuculo, sollecitava a risolvere mediante provvedimenti tempestivi dello scorso anno, lamentando l’assenza di risposte richieste al Comune ossia l’inottemperanza dell’ordinanza del maggio 2021 emessa dal sindaco di Montenero Val Cocchiara. La situazione quindi non è cambiata e riteniamo per indifferenza di tutta la giunta comunale, in aggiunta abbiamo scoperto scarichi verosimilmente inquinanti sul territorio dovuti a presunti guasti del depuratore locale.

Chiediamo alla Regione Molise una commissione d’inchiesta sull’utilizzo dei fondi europei stanziati agli allevatori locali e relativo rispetto delle clausole con riferimento alla gestione dei cavalli per come stabilito dalle norme ovvero a tutte le Autorità per l’accertamento di illeciti penali e amministrativi, per porre fine una volta per tutte a questa ennesima storia tipicamente italiana; il tutto nel rispetto dell’interesse della collettività, dell’ambiente e degli animali e non di una categoria privilegiata e “protetta”.”

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