La voce delle imprenditrici ai tempi del Covid fra “doppio ruolo” e sovraindebitamento, sostegno e soluzioni di Confesercenti. Video

Nella "due giorni" anche un confronto con gli studenti sulle donne in zona di guerra

La pandemia ha acuito le difficoltà che tante imprenditrici del territorio regionale si trovano storicamente ad affrontare, soprattutto per quanto concerne il doppio ruolo lavorativo-familiare, il ritardo storico-culturale nell’affermazione femminile nel mondo lavorativo e imprenditoriale e gli strascichi di un’economia locale indebolita. La loro voce è stata preziosa nel confronto avuto nella giornata di oggi presso la sede della Confesercenti di Campobasso – “Voce alle donne del territorio” il titolo dell’evento – al fine di raccogliere le principali richieste e provare ad offrire le migliori soluzioni. A partire da Impresa Donna Confesercenti, che, come ha spiegato la presidente Gabriella Faccone, vuole rappresentare sia un sostegno alle imprenditrici sia una loro rappresentanza nel confronto costante con le istituzioni.

Uno dei problemi più grandi nei periodi di crisi e di difficoltà, come è stato quello del Covid, è il sovraindebitamento, ossia la difficoltà – o l’impossibilità – nel pagare i debiti per via di uno squilibrio fra questi ultimi e le disponibilità economiche. Le principali soluzioni prospettare dall’avvocato Nicola Vito Disanto, esperto in diritto civile e penale dell’impresa e in ristrutturazioni aziendali, riguardano le leggi 176/2020 e 147/2021, comprendenti la procedura negoziata della crisi d’impresa e le nuove agevolazioni fiscali. Nell’ambito del programma – che continuerà domani 8 marzo, Giornata internazionale della donna – è stato promosso anche un incontro con gli studenti del Convitto Nazionale “Mario Pagano” di Campobasso, al fine di approfondire il ruolo della donna nelle zone di guerra, in riferimento al conflitto in corso in Ucraina.

(al tavolo da sinistra: la dirigente del Convitto “Mario Pagano”, Rossella Gianfagna, la presidente di Impresa Donna Confesercenti, Gabriella Faccone, e l’avvocato Nicola Vito Disanto)

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