Trasporto pubblico, tre ditte “dimenticano” di inviare fattura alla Regione e i dipendenti restano a “secco” di stipendio

“E’ proprio vero: al peggio non c’è mai fine”. E’ il commento di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Faisa Cisal sull’ennesimo “scontro” fra parti sociali, Regione e aziende di trasporto. “I fatti, o meglio: l’ultimo fatto”, spiegano i sindacati. “Questa settimana all’Assessorato ai Trasporti della Regione Molise è accaduta una cosa veramente strana, che se vogliamo ci dimostra, se mai ce ne fosse ancora bisogno, l’unicità della nostra piccola e meschina regione. In sostanza tre ditte del TPL extraurbano non hanno prodotto fatture per i servizi di trasporto pubblico resi nel mese di febbraio 2022, le ditte in questione sono: Bagnoli, VEPE ed ATM (vedasi a riguardo un estratto della determina regionale n. 1414 del 14/3/2022 di seguito riportato – in basso -). Per i poco avvezzi alle dinamiche che regolano i contratti di servizio teniamo a far presente che in una nazione dove gli imprenditori si lamentano dei lunghi tempi di attesa per la riscossione dei servizi forniti, nel Molise accade l’esatto contrario. Noi, che rappresentiamo i lavoratori, ignoriamo i motivi di un comportamento così palesemente autolesionistico e siamo fortemente preoccupati per il fatto che il risultato ultimo di questi incomprensibili comportamenti è il mancato pagamento delle incolpevoli maestranze. I lavoratori, e a cascata gli utenti, sono le vere vittime di questo stucchevole teatrino. Ecco perché riteniamo opportuna, ed irrimandabile, l’azione combinata di tutti i soggetti che tengono a cuore le sorti di questo strategico comparto del nostro vivere comune. Quindi gradiremmo che, invece di campagne isolate, questo argomento venisse urgentemente trattato da tutte le forze politiche nelle opportune sedi istituzionali. Inoltre ribadiamo la necessità – rammentando le dichiarazioni rese dallo stesso assessore regionale ai trasporti Pallante – che le aziende di trasporto (e in questo caso l’Atm), avendo sottoscritto un contratto di servizio con la Regione, debbano ben conoscere quelli che sono i rischi d’impresa e non possano pretendere di adempiere agli obblighi contrattuali verso i dipendenti (tra i quali vi è il puntale pagamento delle retribuzioni) solo a condizione di ricevere anticipatamente le dovute spettanze da parte della Regione. Quest’ultima, d’altro canto, farebbe bene a dare seguito senza indugio a quanto previsto dalla procedura ex art. 30, comma 6, del d.lgs. 18 aprile 2016, n. 50, sostituendosi all’impresa inadempiente nel pagamento delle spettanze ai lavoratori. Non è più possibile restare a guardare”.

(in foto l’ultimo presidio dei lavoratori davanti all’Assessorato ai Trasporti, in basso l’estratto della determina)

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