Sono giunti nelle scorse ore a destinazione i primi aiuti per il popolo ucraino. Sono stati consegnati presso il centro profughi locale al confine con l’Ucraina, a Sighetu, in Romania. Si tratta di 35 quintali tra derrate alimentari a luna conservazione, farmaci generici, farmaci chirurgici, kit di materiale post traumatico, vestiario per i bambini dai 4 ai 16 anni e materiale intimo termico, acquistati con i proventi delle prime donazioni. La Onlus “Ruralità e Solidarietà” promossa dalla Cia Agricoltori italiani Abruzzo, Marche e Molise ha lanciato nelle settimane scorse una raccolta fondi per aiutare la popolazione civile colpita dalla guerra in Ucraina. All’iniziativa ha aderito anche il “progetto Etiopia Onlus” su proposta del presidente Angelo Rosato. Per l’occasione è stata, anche, promossa l’apertura di un canale di comunicazione diretto e sicuro per far arrivare gli aiuti direttamente a chi ha deciso di rimanere in Ucraina e non ha più nulla. “Il dramma che sta vivendo il popolo ucraino non deve lasciarci indifferenti – commenta il presidente della Cia Molise, Luigi Santoianni – Siamo tutti esseri umani e la solidarietà è la prima vera arma che contrasta la guerra. Ringrazio tutti gli associati Cia per aver aderito numerosi all’iniziativa, che non sarà di certo isolata. Il nostro appello di raccogliere donazioni continua ed è rivolto a chiunque”. Gli aiuti sono partiti lo scorso 8 aprile e nonostante le difficoltà legate al lungo viaggio, l’emozione di raggiungere il prima possibile il luogo indicato ha cancellato le ansie e i timori non appena sono stati scaricati dai volontari. “La commozione e le mille sensazioni legate alla solidarietà sono intense non solo in chi riceve gli aiuti, ma sono così forti in chi dona, che non appena si effettua lo scarico dei primi soccorsi, si pensa già ad organizzare una nuova staffetta – commenta emozionato il direttore della Cia Molise Donato Campolieti. E’ difficile non pensare a quei bambini e ai tanti anziani le cui vite sono state stravolte da una guerra assurda, che mai nessuno deve vivere in prima persona. Le donne, le mamme, che vedono i loro figli, i loro mariti morire in un conflitto che mai avremmo pensato potesse accadere è una sofferenza indescrivibile.” La Cia Molise si unisce agli accorati appelli di cessare immediatamente il fuoco e rispettare l’applicazione del diritto internazionale umanitario.
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