Si sarebbe fatta aprire la porta dell’appartamento con una scusa, non dando il tempo all’anziana inquilina dell’appartamento di reagire, e l’avrebbe aggredita in maniera fulminea e spietata, buttandola a terra e afferrandole la testa per sbattergliela più volte contro il pavimento, con lo scopo di farsi consegnare un ingente somma di denaro che la 77enne custodiva in casa. Per quel macabro episodio avvenuto in una palazzina di via Marche, risalente al 31 maggio del 2021 e i cui dettagli sono stati illustrati lo scorso ottobre dai Carabinieri del Comando provinciale di Campobasso all’esito delle indagini e dell’applicazione delle misure cautelari, è oggi arrivato il verdetto di primo grado. Il gup Roberta D’Onofrio del Tribunale di Campobasso ha condannato con l’abbreviato per tentata rapina la 28enne considerata l’autrice dell’episodio, con precedenti per spaccio, a 4 anni e 6 mesi di reclusione, mentre per la complice 25enne, che avrebbe fatto da “palo” per evitare che altri inquilini potessero trovarsi nei paraggi o fossero attirati dalle urla, la pena inflitta è di 3 anni e 4 mesi con il patteggiamento. Assolto invece il nipote della vittima, inizialmente indagato per concorso nei reati di tentata rapina e lesioni, in quanto gli inquirenti sospettavano che fosse responsabile della “soffiata” alle altre due indagate. Il pm aveva chiesto la condanna a 6 anni nei suoi confronti ma l’avvocato Giuseppe Fazio ha dimostrato in udienza la sua totale estraneità ai fatti.
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