Si è svolta questa mattina, presso la Sala della Costituzione della Provincia di Campobasso, la cerimonia organizzata dalla Prefettura di Campobasso per la consegna della “Stella al Merito del Lavoro” per l’anno 2022. Il Prefetto di Campobasso, Francesco Antonio Cappetta, ha consegnato l’onorificenza di Maestro del Lavoro a tre cittadini residenti a Campobasso, ovvero Giovanni Antonio FANELLI, Giovanni LALLI e Giuseppe LIBERTUCCI, e due cittadini residenti a Frosolone, Peppino Fazioli e Lucia Zampini, mentre per un quarto cittadino di Campobasso, Lorenzo CANCELLARIO, è prevista la consegna presso il Quirinale.
A portare il saluto del Comune di Campobasso è intervenuto il sindaco del capoluogo di regione, Roberto Gravina. “Il 1° maggio ha il compito di sottolineare, principalmente in questo tempo, ciò che non può in alcun modo ammettere compromessi, ovvero la necessità di immaginare e progettare una società che abbia ragioni di sviluppo non basate solo e sempre, a tutti i costi, sui coefficienti di mercato, ma che bensì abbia la voglia e l’intraprendenza per impegnarsi a tenere insieme, in modo costruttivo, le diverse parti sociali, nella convinzione che dal confronto e dalla discussione aperta nascano le visioni più lungimiranti per prospettare soluzioni concrete e condivise alle problematiche che l’epoca contemporanea, con i suoi accadimenti pandemici e con le sue dinamiche economiche internazionali, produce di riflesso anche sui nostri territori locali.
I nostri concittadini che oggi vengono insigniti del riconoscimento di Maestro del Lavoro per particolari benemerenze acquisite nel corso dell’attività lavorativa, rappresentano un esempio concreto ed emblematico di come il loro impegno lavorativo, abbia avuto il merito e la capacità di saper coniugare, nell’esclusivo interesse della propria comunità, le relazioni umane e produttive tra ambienti istituzionali, imprenditoriali e civili e di questo la città di Campobasso li ringrazia come è giusto e doveroso fare. Un paese moderno deve progettare il futuro mettendo al centro la relazione sociale che ne deve rappresentare la base e, ancor più nel mondo del lavoro, questa dinamica che genera valori etici e morali deve trovare una corrispondenza sia nelle tutele dei diritti dei lavoratori e sia nella progettazione di interventi che prospettino per i nostri giovani concrete possibilità di trovare occupazioni nei territori dove sono nati. Riportare l’attenzione sui diritti dei lavoratori è la priorità che politica e istituzioni devono tornare a darsi senza condizionamenti di sorta, senza strategie elettorali, ma nell’interesse esclusivo della società civile del nostro intero paese che ha bisogno di rendere ancora più inclusivi e sicuri i luoghi di lavoro e trasparenti le opportunità che vanno date a ogni cittadino di poter esprimere, attraverso l’impegno lavorativo, il proprio essere e i propri progetti da realizzare che non sono solo personali, ma che diventano, come nel caso dei nostri concittadini oggi insigniti di questo importante riconoscimento, forza e benessere comune.”