L’I.C. Schweitzer di Termoli ha concluso il contest fotografico realizzato sui temi della simmetria e della prospettiva, ideato dal professore di Arte e Immagine Giuseppe Grasso per le sue classi (seconda B e terza B) e fortemente voluto e condiviso dalla dirigente scolastica prof.ssa Marina Crema, sempre attenta nei confronti di nuove formule di apprendimento proposte ai ragazzi e indirizzate verso modalità didattiche innovative capaci di stimolare i ragazzi nell’ottica di un ampliamento in chiave moderna dell’offerta formativa.
Il 27 aprile scorso, presso la sala Schiavone dell’Istituto comprensivo Schweitzer di via Perrotta, alla presenza della dirigente e dei ragazzi partecipanti, si era svolta la cerimonia di proclamazione dei vincitori e conseguente premiazione con attestati e buoni offerti da alcuni commercianti della città. Per i ragazzi premiati è stato riservato anche un incontro formativo introduttivo alla pratica e ai principi della fotografia. Sabato 14 maggio, negli spazi antistanti l’Istituto comprensivo Schweitzer di via Perrotta, i ragazzi risultati vincitori hanno quindi affrontato, con il prof. Giuseppe Grasso, coadiuvato dalla prof.ssa Cinzia Di Geronimo, un mini corso pratico introduttivo alla fotografia durante il quale sono stati illustrati ai ragazzi le varie tipologia di apparecchi fotografici e la loro evoluzione, i principi base della lettura delle immagini che ci circondano, le tecniche di scatto ed i rapporti proporzionali e di composizione delle immagini. “I ragazzi potranno così imparare ad utilizzare un canale che loro già conoscono (la fotografia), inteso però in maniera nuova e diversa, del tutto personale, che gli permetterà di vedere, interpretare e trasmettere al meglio le loro emozioni.” Secondo il prof. Grasso, “i ragazzi della generazione Zoomers (1997-2012), e della generazione Alpha, (2010-2020), sono nati e vivono oramai immersi in una vita “social”, quella della rete, che di sociale ha ben poco e che contribuisce invece a scavare un solco sempre più profondo tra di loro, eludendo il contatto diretto e la socialità reale. Si sono rifugiati su piattaforme virtuali, nelle quali le parole vengono soppiantate da immagini, hashtag, selfie (gli autoscatti dei nostri tempi), e brevi video che riassumono e sintetizzano il loro status emotivo del momento. E qui arriviamo alla fotografia: in questo nuovo panorama, ribadisce il docente, l’avvento degli smartphone ha svuotato di significato l’essenza di una “bella foto”. Lo scatto non è più pensato, ragionato, non sono colti i rapporti dimensionali, le proporzioni, le simmetrie, la composizione delle immagini, i rapporti cromatici, il messaggio ecc. Attraverso l’ideazione di questo concorso ho cercato di unire diversi obiettivi: quello di collegare la parte teorica sulla simmetria e sulla prospettiva, che mi stanno a cuore come architetto e come docente di arte e immagine, studiata in classe trasversalmente in diverse materie, con l’altra parte che riguarda l’aspetto pratico, che ci aiuta a capire come questi concetti, che appaiono astratti, siano invece presenti ovunque andiamo e, se colti, riescono a dare una dimensione ed un significato importante ad ogni luogo del mondo nel quale ci troviamo (genius loci) e quindi, in sostanza, danno un senso alla nostra esistenza ed a ogni nostra esperienza. In questo caso, lo sforzo compiuto dai ragazzi nello scovare i principi della simmetria e della prospettiva nel loro intorno, li ha aiutati a cogliere aspetti e relazioni che altrimenti non avrebbero afferrato, compreso ed assimilato appieno”. Una bella esperienza a detta dei ragazzi, che durante lo svolgimento di questa piccola lezione hanno mostrato curiosità e interesse attraverso tante domande rivolte al docente ed impegnandosi materialmente nello scatto di qualche fotografia “ragionata” e in tal modo hanno scoperto un mondo nuovo rispetto ad un argomento che fino ad oggi conoscevano in maniera poco approfondita.