L’epidemia da Covid-19, in coincidenza con l’arrivo della stagione calda, sembra regredire, almeno questo dicono i dati dei tamponi effettuati sulla popolazione regionale. In circa 10 dieci i positivi complessivi attuali sono più che dimezzati, passando da 8.400 a meno di 4.000, mentre i pazienti positivi al Cardarelli scendono a 15 (oggi un decesso, due ricoveri e due dimessi).
Il 28 maggio incontro con la cittadinanza sulla quarta dose di vaccino.
“Il Covid non fa più paura. Le infezioni non fanno più paura. Eppure per i soggetti fragili i vaccini sono un’arma fondamentale. Mollare adesso sarebbe una pazzia. L’assenza di paura non vuol dire l’assenza di rischio”: a ribadirlo è il direttore generale dell’Asrem, Oreste Florenzano. “Psicologicamente abbiamo l’esigenza di metterci alle spalle questo periodo difficile, ma non possiamo dimenticare l’insegnamento degli ultimi due anni di pandemia: un virus invisibile può metterci sotto scacco, può bloccare il mondo. Dobbiamo essere noi a bloccare lui. Dobbiamo farlo con la quarta dose. I molisani non sottovalutino il pericolo. Non adesso che siamo in un momento cruciale”. L’occasione è quella di presentazione dell’importante convegno organizzato dal Dipartimento di Prevenzione dell’azienda sanitaria, coordinato dalla dottoressa Carmen Montanaro. E’ proprio lei, che ha fortemente voluto questo incontro, a spiegare i motivi dell’importanza di non abbassare la guardia. Il convegno, tutto dedicato ai vaccini, alla novità, alle strategie che verranno messe in campo si terrà sabato 28 maggio a partire dalle 9 presso l’hotel Rinascimento a Campobasso.
Perché, proprio adesso che l’incubo sembra finito, è importante parlare di vaccini?
“Non c’è solo il Covid. E poi non siamo fatti tutti nello stesso modo. Facciamo un esempio su tutti: una persona che ha subito il trapianto di midollo ha perso la sua memoria immunologica e deve ripetere tutte le vaccinazioni. E’ fondamentale che lo faccia. Lo è per tutti i soggetti fragili. Sottovalutare il pericolo che corriamo è un errore che può costare caro”.
Perché i soggetti fragili sono più a rischio?
“Il paziente fragile è indubbiamente più suscettibile a infezioni causate da diversi patogeni. La sua risposta immunitaria è più debole, perché le terapie o la malattia stessa generano un abbassamento delle difese. E’ un guerriero senza armi. Noi possiamo dare le armi giuste però. In questo periodo di pandemia da SARS-CoV-2 si insiste molto sulla somministrazione della quarta dose di vaccino anti Covid per i circa 800mila soggetti fragili in tutta Italia così da rafforzare la protezione nei confronti del Covid severo. Il vaccino fa la differenza”
Per chi ha paura, cosa fare?
“Una possibilità finora sottoutilizzata è quella della vaccinazione in ambiente protetto, oltre che negli ambulatori dei Dipartimenti di Prevenzione: qualsiasi cosa succeda, si può intervenire subito”.
Nel corso del convegno, verranno illustrate le diverse strategie in base alle categorie di rischio, si farà il punto sulle innovazioni che la scienza ha messo a disposizione e ci si confronterà anche sui nuovi modelli per affrontare non soltanto il Covid. Oggetto dell’evento infatti è la valutazione delle vaccinazioni ai pazienti affetti da varie patologie: reumatologiche, polmonari, oncologiche e nefrologiche. al centro del convegno ci sono anche le nuove proposte vaccinali per il paziente a rischio e le novità per quanto riguarda la vaccinazione dei bambini.