E’ morta oggi a Roma a 89 anni Liliana De Curtis, la figlia dell’indimenticabile attore Antonio De Curtis, in arte Totò. La comunità di Ferrazzano condivide il lutto che ha colpito i familiari perché Liliana era considerata di casa nel comune molisano. Già nel secolo scorso la ricostruzione dell’albero genealogico nobiliare di Totò portò a scoprire alcune sue radici giungere fin da queste parti, al punto che la figlia del grande maestro della comicità italiana, su richiesta, venne simbolicamente insignita del titolo di “contessa di Ferrazzano” dalla Repubblica di San Marino (in quanto la Repubblica Italiana non poteva più farlo). Molti anni dopo, precisamente nel 1999, venne invitata e partecipò alla rassegna “C’era una volta in Ferrazzano”, durante la quale venne esaudita la sua richiesta di far proiettare il film “Signori si nasce”, uno delle tantissime celebri pellicole in cui il padre è protagonista.
In quell’occasione l’allora sindaco Michele Notartomaso conferì a Liliana De Curtis la cittadinanza onoraria. Prezioso fu l’impulso dell’associazione che curava la rassegna e che, attraverso diverse iniziative, contribuì ad accendere i fari sulle origini ferrazzanesi delle famiglie di Totò e Robert De Niro, altro grandissimo attore di fama internazionale. I funerali di Liliana De Curtis si terranno a Napoli (la data non è stata ancora resa nota). Era nata a Roma il 10 maggio del 1933, figlia di Totò e Diana Rogliani. Ha partecipato alle riprese di alcuni film come San Giovanni decollato e Orient express. E’ stata anche attrice di teatro e ha scritto alcuni libri. A Napoli il 21 settembre 2013 ricevette un premio alla carriera in occasione della festa di San Gennaro.
(nelle foto: in alto Liliana De Curtis con il padre Totò, e con l’allora sindaco Notartomaso; ancora in alto l’articolo pubblicato all’epoca del conferimento della cittadinanza onoraria su un giornale locale; in basso il conferimento del titolo di contessa di Ferrazzano e l’attrice con l’allora presidente della rassegna “C’era una volta in Ferrazzano”, Maria Assunta Baranello)