Le opportunità di lavoro offerte dalle imprese a giugno in tutta Italia sono circa 560mila: nel commercio, turismo e servizi alle persone si concentrano oltre 300mila richieste. Positivo l’andamento congiunturale di tutti i settori economici dell’industria e dei servizi (+25,9% rispetto a maggio), mentre a livello tendenziale manifatturiero e costruzioni evidenziano livelli di assunzioni inferiori ad un anno fa (entrambi -19,7%), con un picco per le industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi ed estrattive (-37,1%). In crescita la difficoltà di reperimento che si attesta a 39,2%, circa 9 punti in più rispetto a giugno 2021. In Molise le assunzioni previste nel mese sono circa 2.130, 670 in più rispetto al mese di maggio 2022, ma in diminuzione di circa 100 unità rispetto allo stesso periodo di un anno fa. A delineare questo scenario è il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, che elabora le previsioni occupazionali di giugno.
In regione l’industria programma a giugno 580 entrate (80 assunzioni in più rispetto maggio, ma -210 rispetto a quanto previsto a giugno 2021) e 1.490 nel trimestre giugno-agosto; sono circa 1.560 i contratti di lavoro che si intendono attivare nel settore dei servizi (+600 assunzioni rispetto ad un mese fa e +110 rispetto a giugno 2021) e 3.880 quelli previsti per il trimestre giugno-agosto. Nel dettaglio, le entrate programmate a giugno ‘22 nel settore delle costruzioni restano invariate rispetto a maggio, ma sono in diminuzione nel confronto ad un anno: -18,2% che corrispondono a circa 80 entrate in meno. L’industria manifatturiera fa registrare un aumento rispetto al mese precedente (+70 entrate programmante, +46,7%), ma una diminuzione nel confronto con la situazione a giugno di un anno fa (-120 entrate, -35,3%). Sono poi circa 1.560 i contratti di lavoro che si intendono attivare nel settore dei servizi (+600 assunzioni rispetto ad un mese fa e +110 rispetto a giugno 2021) e 3.880 quelli previsti per il trimestre giugno-agosto. Si conferma il prevalente ricorso ai contratti a tempo determinato, proposti in oltre il 70% dei casi; i contratti a tempo indeterminato raggiungono il 14%, seguono i contratti di somministrazione (3%), quelli di apprendistato (2%) e le altre tipologie contrattuali (11%). In crescita la quota di assunzioni per cui le imprese molisane dichiarano difficoltà di reperimento, che complessivamente raggiunge il 37%, circa 10 punti percentuali in più rispetto a giugno 2021, con causa prevalente la mancanza di candidati per i profili ricercati.
La difficoltà di reperimento aumenta fino al 58,5% per i tecnici della sanità, dei servizi sociali e dell’istruzione tra i profili high skill, fino al 72,7% per gli addetti accoglienza, informazione e assistenza alla clientela tra i profili medium skill e fino al 62,7% per i conduttori di mezzi di trasporto tra i profili low skill. Il dato complessivo sulla difficoltà di reperimento, regionale e nazionale, testimonia il momento di difficoltà del mondo di lavoro in Italia e potrebbe rientrare come dato tangibile all’interno della discussione in atto sull’introduzione di salari minimi o altre forme di incentivazione della produttività del lavoro (l’Italia è uno dei paesi europei con minore produttività del lavoro, nonostante sia uno dei paesi nei quali si lavora di più in termini di numero di ore, e al contempo il paese nel quale i salari sono cresciuti meno).
Infine a livello territoriale si conferma il ranking da nord a sud, con le imprese delle regioni del Nord Est ad incontrare le maggiori difficoltà di reperimento (sono difficili da reperire il 44,5% delle figure ricercate), seguite da quelle del Nord Ovest (41,2%), Centro (37,7%) e Sud e Isole (33,8%).
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