Il Consorzio Industriale di Campobasso-Bojano non concede il nulla osta per l’inizio dei lavori nell’area P.I.P. Piana D’Ischia nel territorio di Trivento, destinati ad ammodernamento, efficientamento e messa in sicurezza delle reti stradali, e il Comune non può dare avvio agli interventi, nonostante il contributo di 2 milioni di euro ottenuti dalla Regione. Una situazione paradossale che sarebbe dettata da una motivazione: se il Comune – che avrebbe già manifestato la volontà di uscire dal Consorzio, per anni commissariato, a lavori terminati – subentrasse in via preliminare nella gestione dell’area industriale, attualmente ancora di competenza del Consorzio, arriverebbe il via libera. Ma l’amministrazione comunale non ci sta a cedere a tale condizione, considerando la zona industriale del proprio comune caratterizzata da anni da uno stato di degrado e abbandono. Proprio per migliorare una situazione divenuta insostenibile, il Comune – fa sapere il sindaco Pasquale Corallo – si è mosso in autonomia, ottenendo dalla Regione un finanziamento di circa 2 milioni di euro. Ma per procedere con l’avvio dei lavori, è necessario il nulla osta del Consorzio, che è stato prontamente negato. Prendere immediatamente in mano la completa gestione implicherebbe una serie di conseguenze e costi che allo stato attuale il Comune non può permettersi, visto che, peraltro, proprio a seguito di un decreto ingiuntivo di 1 milione di euro a suo carico chiesto per volontà del Consorzio e firmato dal Tribunale di Campobasso, l’amministrazione è stata costretta ad approvare un piano di rientro decennale, stringendo il più possibile la cinghia. “Non possiamo staccarci dal Consorzio prima del completamento di questi interventi – ci spiega Corallo, – questa decisione oltre che inaspettata è sconcertante”. Per questo il sindaco ha convocato d’urgenza la Regione e il Prefetto di Campobasso, oltre che i vertici del Consorzio Industriale, al fine di sbrogliare la fase di stallo. “Gli interventi sono fondamentali per la sopravvivenza delle attività artigianali, commerciali e industriali, e la perdita del finanziamento genererebbe danni irreversibili per il nostro territorio, sia comunale che regionale”.
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