In occasione del 205esimo anniversario della fondazione della Polizia Penitenziaria, la Garante regionale dei Diritti delle persone ha voluto esprimere forte apprezzamento per il lavoro quotidiano svolto dagli agenti all’interno degli istituti di pena su cui da anni si discute, soprattutto a causa del sovraffollamento delle carceri e del personale in sottorganico. “In questa giornata di celebrazione, voglio esprimere il mio personale elogio, in veste di Garante regionale delle Persone private della libertà personale, per il fondamentale ruolo che la Polizia Penitenziaria espleta quotidianamente all’interno del sistema penitenziario nazionale”, le parole di Leontina Lanciano, che ha preso parte questa mattina ai festeggiamenti svolti a Ripalimosani.
“Non posso che esprimere apprezzamento per lo spirito di dedizione con cui gli agenti operano costantemente per assicurare il mantenimento, all’interno delle strutture detentive, dell’ordine, della sicurezza e della corretta comunicazione con le persone ristrette. Grazie al lavoro che gli agenti portano avanti, insieme alle Direzioni e agli altri operatori, è infatti possibile favorire il percorso di reinserimento e rieducazione di ogni singolo detenuto, previsto dal nostro Ordinamento Costituzionale”. L’abnegazione con cui opera il Corpo di Polizia Penitenziaria, prosegue la Garante, “rappresenta una sicurezza nel fronteggiare, con successo, le situazioni di disagio che di volta in volta possono verificarsi negli istituti di pena. Come, ad esempio, quelle legate all’emergenza sanitaria che in questi ultimi anni ha interessato in maniera significativa la vita della popolazione carceraria. In questi casi, la professionalità degli agenti ha influito positivamente sulla risoluzione di molte delle problematiche sopraggiunte con la pandemia”.
Il Presidente della Provincia di Campobasso, Francesco Roberti, ha partecipato al Palazzo Marchesale di Ripalimosani, al 205° anniversario della Fondazione del Corpo della Polizia Penitenziaria.
Il messaggio del presidente della Provincia di Campobasso, Roberti.
“Gli uomini e le donne che fanno parte del Corpo di Polizia Penitenziaria sono da ringraziare ed elogiare, perché svolgono il proprio lavoro nelle carceri, un luogo dove portare avanti la propria opera è difficile e faticoso”, il commento del Presidente Francesco Roberti.
“Non dobbiamo dimenticare di come gli agenti abbiano lavorato senza soste anche durante la pandemia, riuscendo a mantenere livelli di sicurezza importanti – ha ribadito Roberti – Gli istituti penitenziari sono luoghi nei quali, grazie al lavoro del Corpo della Polizia Penitenziaria, non solo si assicura la detenzione di chi nella propria vita ha sbagliato, ma con l’abnegazione che contraddistingue tutti coloro che ne fanno parte si cerca di raggiungere anche l’obiettivo precipuo della rieducazione del reo e il suo reinserimento sociale. Un obiettivo, spesso, di difficile portata, perché la rieducazione, quale diritto costituzionalmente garantito, nonché scopo della detenzione, non deve inficiare la sicurezza pubblica. E, dunque, occorre tutta la professionalità e competenza propria di chi si è formato all’interno dello stesso Corpo, una garanzia per l’intero sistema dell’amministrazione penitenziaria del Ministero della Giustizia”.
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