Trovare case in affitto in Italia e, soprattutto, in alcune province può risultare davvero difficile. Il prezzo degli affitti, infatti, varia da regione a regione e da provincia a provincia. Non solo: il prezzo di un immobile può variare anche in base a fattori come stagionalità ed esposizione, tutte variabili che devono essere necessariamente considerate. In queste situazioni, solitamente, ci si ritrova davanti a un grande dilemma: scegliere la qualità (a un prezzo ovviamente più alto) o la convenienza (con una minore qualità). Ma cosa incide esattamente sul prezzo di un locale in affitto e, soprattutto, come è andato il mercato degli affitti in Italia negli ultimi due anni?
Cosa determina il prezzo degli affitti in Italia?
Che tu sia un locatore o che tu sia un affittuario, ci sono diverse componenti che bisogna tenere in considerazione. In primis, seguendo le regole del mercato, il prezzo degli affitti aumenta vertiginosamente laddove ci sia un’alta domanda: in città come Milano, Roma, Firenze e tante altre località turistiche Italiane vi è un’alta richiesta di case in affitto generalmente tutto l’anno. Ci sono poi gli studenti universitari, costantemente alla ricerca di stanze e i lavoratori che hanno necessità di spostarsi periodicamente. Allo stesso tempo, anche l’offerta delle case in affitto determina il prezzo: minore è la disponibilità di affitti, maggiore sarà il potere contrattuale dei locatori, maggiore sarà il prezzo. A parte il lato della domanda e dell’offerta, ci sono tanti altri fattori che influiscono sul prezzo degli affitti. Vediamone alcuni:
Il valore catastale: è il valore dell’immobile che permette di calcolare le imposte tributarie che dovranno essere pagate dal proprietario. Il valore catastale di un locale dipende appunto dal valore dell’immobile stesso: una casa in centro città o in posizioni privilegiate varrà di più rispetto ad una in periferia, così come una casa di grandi dimensioni varrà di più di una piccola.
La città: come detto precedentemente, il prezzo degli affitti varia al variare delle città. In generale, si è notato un gap di prezzo tra gli affitti nel nord e nel sud Italia: il prezzo medio degli affitti al nord è di 11,56 €/mq, al centro è di 10,75 €/mq e al sud è di 8,2 €/mq.
Stagionalità: ci sono città in cui è più probabile vedere un’impennata dei prezzi in estate o in inverno (a seconda della località). Si è visto infatti che in città come Rimini, Salerno e Pesaro, i prezzi degli affitti sono molto più alti in estate che nel resto dell’anno, così come a Trento in inverno.
I servizi disponibili: maggiori sono i servizi vicini alla casa (come trasporto pubblico, parchi pubblici, ospedali, scuole, supermercati e negozi), maggiore sarà il valore – dell’affitto.
Anzianità della casa e classe energetica: certamente, una casa con un pò di anni sulle spalle e mal tenuta risulta essere meno cara rispetto ad una casa recentemente costruita oppure restaurata. Anche la classe energetica, ossia il consumo di energia dell’abitazione stessa incide sul prezzo: questo dipende dalla quantità di energia richiesta dagli elettrodomestici della casa. Più la classe energetica è vicina alla “A”, più è possibile risparmiare sulle bollette di energia, più il valore dell’affitto sarà elevato. Certamente, sono considerati dei plus tutti quei comfort che rendono più armoniosa l’esperienza nella casa in affitto, come elettrodomestici funzionanti, lavatrice ed asciugatrice, magari una piccola terrazza, TV, aria condizionata e una buona connessione internet.
Insomma, diverse sono le componenti che incidono sul prezzo dell’affitto e che devono essere considerate nel momento in cui si sta cercando una casa (o di affittare una casa). Ma qual è la provincia in cui l’affitto costa di più? Secondo uno studio di papernest.com, Milano è la città più cara (con 18,2 €/mq), seguita da Belluno (17,8 €/mq) e da Lucca (17,2 €/mq). Al contrario, quelle meno care sono Isernia (5,1 €/mq), Avellino (5 €/mq) e Potenza (5,2 €/mq). Non siamo sorpresi: come già citato prima, il prezzo degli immobili in affitto è più elevato al nord che al sud. Milano, per esempio, da diversi anni ormai a questa parte, è particolarmente famosa per il costo della vita e per il prezzo molto alto degli affitti. Un vero incubo per studenti e neo lavoratori. Il prezzo degli affitti nella capitale, invece, è più “accessibili”, ossia circa 13,5 €/mq: tuttavia, la differenza di prezzo tra le case in centro e quelle in periferia è molto più evidente.
Quanto costa l’affitto a Campobasso nel 2022?
Tra il 2020 e il 2022 abbiamo assistito a variazioni di prezzo nel valore degli affitti. La pandemia negli ultimi due anni e il conseguente abbassamento dei livelli turistici in Italia hanno portato ad una diminuzione della richiesta di immobili in tutta la Penisola. Ma di quanto sono variati i prezzi degli affitti nella provincia di Campobasso? Secondo alcuni studi condotti da papernest.it, il valore medio degli affitti nella provincia di Campobasso è variato del -1,82% tra 2020 e il 2021 e del 7,41% tra il 2021 e il 2022. Di fatto, il prezzo medio degli affitti era di € 5,5 al metro quadrato nel 2020, nel 2021 era di € 5,4. Nel 2022 la variazione ha portato ad un prezzo di € 5,8 al metro quadrato. Come si evolveranno i prezzi degli affitti nei comuni in provincia di Campobasso nel post-covid? Tutti quanti ci aspettiamo un aumento dei prezzi degli affitti, soprattutto adesso nella bella stagione con aspettative molto positive sui flussi turistici nazionali ed internazionali.