Le Organizzazione confederali FP-CGIL, CSIL-FP e UIL-PA hanno proclamato lo stato di agitazione nazionale dei lavoratori del Ministero della Cultura, preannunciando per il giorno 4 luglio un presidio dei lavoratori davanti alla sede del Ministero, in Via del Collegio Romano a Roma. Il porsi in contrasto con il dettato contrattuale in relazione al lavoro agile con il rifiuto netto di confronto con le organizzazioni sindacali, l’aver ignorato la drammatica situazione degli organici su tutto il territorio nazionale (10.567 lavoratori in servizio al 31.12.2021 a fronte di un fabbisogno di circa 19.000 unità) facendo assunzioni col contagocce e in tempi estremamente lunghi e il non affrontare con la dovuta attenzione la mole dei carichi di lavoro dovuti all’attuazione del PNRR non corroborata da adeguati interventi occupazionali, hanno portato allo stato di agitazione. FP-CGIL Molise sottolinea, nell’ambito di quanto enunciato, la grave carenza di personale di vigilanza e fruizione nei luoghi della cultura in Molise, non per inedia degli Uffici periferici ma della direzione romana del Ministero: nonostante le pochissime e ancora insufficienti nuove assunzioni effettuate in questi giorni, rimane una situazione di grave sottorganico che costringe i dipendenti che già di settimana lavorano negli uffici 8 ore al giorno da lunedì a venerdì a lavorare anche nei fine settimana per tenere aperti musei, castelli e aree archeologiche, ed espone a ingiurie e gogna mediatica per la riduzione degli orari di visita gli uffici e i pochi assistenti alla fruizione e vigilanza che nulla possono tranne fare spesso estenuanti doppi turni di 11 ore al giorno e lavorare tutti i fine settimana del mese, oltre che nei giorni feriali. “La carenza di personale tecnico negli uffici – afferma il sindacato – ha la grave ripercussione di ritardare l’azione di tutela (Soprintendenza A.B.A.P.) nonostante i funzionari tecnico-scientifici lavorino spesso e volentieri fino 9 ore al giorno, mentre influisce negativamente sulle perizie tecniche nelle stazioni appaltanti, in particolare il Segretariato Regionale Mi.C., che già regge la sua azione di gare e appalti su un insufficiente numero di architetti. Senza contare la grave carenza di personale negli archivio di Stato di Campobasso e Isernia. Infine un’ultima cosa affligge il buon andamento della gestione statale deli Beni Culturali in Molise: l’inefficienza delle ditte private, con rare eccezioni, alle quali si affidano le manutenzioni negli uffici, nei musei e nelle aree archeologiche, il che fa apparire inefficiente il pubblico, mentre ad essere inefficiente è in questo caso il privato che viene pagato con denaro pubblico”.
Proclamato lo stato di agitazione per i lavoratori del Mic, Fp Cgil: “In Molise dipendenti in sottorganico ed esposti alla gogna mediatica”
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