La Procura della Repubblica di Campobasso ha depositato richiesta di archiviazione del procedimento incardinato dopo le segnalazioni concernenti varie criticità nella rispota sanitaria in Molise a fronte dell’emergenza pandemica. Il provvedimento è stato notificato nelle scorse ore all’avv. Vincenzo Iacovino, legale dell’associazione parte offesa, unitamente all’avv. Andrea Ruggiero del Foro di Roma. Dalla citata proposta di archiviazione è dato rilevare lo stralcio di tre questioni importanti, già denunciate dal comitato, che ora costituiscono fascicoli autonomi e distinti: la vicenda dei posti di terapia intensiva e di un omicidio colposo per un decesso intervenuto dopo tre giorni di attesa in pronto soccorso per il quale c’è già stata proposta di archiviazione e rispetto alla quale il presidente del comitato Francesco Mancini ha già formulato opposizione;
la vicenda inerente i ritardi nella tempistica di realizzazione della “torre covid” e la gravissima carenza di figure professionali mediche per le quali è gia stato comunicato avviso di conclusioni indagini agli indagati; la vicenda, più volte denunciata, delle criticità dell’impianto di ossigenoterapia che ha comportato l’acquisizione di tutte le cartelle cliniche dei soggetti deceduti nel reparto di malattie infettive al fine di verificare il nesso causale dei decessi con le denunciate criticità. “Si apprende altresì che esistono procedimenti autonomi e distinti aperti a seguito di specifiche denunce per decessi o cluster”, affermano i legali. Più precisamente:
– 20 procedimenti per fatti di omicio colposo legati al covid;
– 6 procedimenti per fatti di epidemia colposa legata al covid.
Il comitato ora ha 20 giorni per esaminare le quasi diecimila pagine contenute in 24 faldoni e chiedere la prosecuzione delle indagini preliminari sui seguenti reati ipotizzati: abuso d’ufficio, rifiuto di atti d’ufficio, omicidio colposo, epidemia, delitti colposi contro la salute pubblica, interruzione di ufficio o servizio publico o di un servizio di publica utilità. Il presidente Francesco Mancini, nel preannunciare di aver dato mandato allo studio Iacovino per promuovere l’opposizione alla richiesta archiviazione parziale, dei fatti denunciati, esprime soddisfazione per il provvedimento di conclusione delle indagini e per il prosieguo delle indagini, nei diversi procedimenti scaturiti dalle denunce determinanti del comitato, su questioni importanti che in Molise hanno comportato circa 700 morti. Il comitato Verità e Dignità per le vittime covid e i familiari delle vittime sono pronti per costituirsi parte civile e non si fermeranno fino a quando non sarà fatta luce completa sul disastro sanitario e umanitario non sempre attribuibile al covid ma alla mala gestione della sanità.