“La famiglia è il primo luogo dove si impara ad amare”. Testimonianze di vita nella serata dell’Agorà diocesana dedicata al tema della famiglia tra incertezze e ripartenze. Storie di umanità, gioia, dolore, condivisione e tanta fede così come una luce che guida il cammino in ogni situazione e illumina ogni casa facendosi sentire sempre accolti e pronti a donarsi l’uno per l’altro. Il recente incontro mondiale delle famiglie con Papa Francesco ha accompagnato l’evento, coordinato dal Centro pastorale per la Missione e l’Evangelizzazione (responsabile don Stefano Rossi), e organizzato nello spazio all’aperto del Centro “Ecclesia Mater” in una cornice piacevole e accogliente. La preghiera della serenità ha aperto le significative testimonianze.
Andrea e Miriana di Mafalda, coppia di giovani sposi in attesa del primo figlio, ha approfondito il tema dell’accompagnamento e della scelta vocazionale nella coppia. Una scelta convinta di sposarsi in tempo di pandemia e di condividere un percorso di amore, rispetto e incontro lasciandosi guidare dalla fede, aprendosi con fiducia al volto di Cristo e al suo amore incondizionato per ogni persona. Tra le iniziative di riflessione, incontro e fraternità vissute dalla coppia c’è il corso delle Dieci Parole attivato anche nella Diocesi di Termoli-Larino e aperto a tutti. La famiglia che accoglie racconta l’esperienza pluriennale della casa famiglia “Santa Maria Goretti” della Comunità San Giovanni XXIII a Termoli. Nelle parole di vita quotidiana di Enzo e Annamaria si entra in un mondo fatto di amore, accoglienza, vicinanza a chi soffre, di tanti figli naturali e “di cuore”, di fratelli e di sorelle sole e sofferenti, di giovani mamme che sono state accompagnate e non hanno abortito, di detenuti ed ex detenuti, di sacrificio e di affidamento quotidiano e fiducioso al Signore che non lascia solo nessuno.
Una casa famiglia nel vero senso del termine, aperta nella parrocchia di Santa Maria degli Angeli, che continua un percorso di amore che oggi stesso, a quest’ora, può accogliere una piccola appena nata o una donna vittima di violenza con la consapevolezza di essere accompagnati sempre da un angelo custode in ogni occasione. La famiglia che affronta la prova è stato il tema al centro dell’intervento di Antonella. Le sue parole hanno ripercorso una storia di amore incondizionato con il marito, la sua malattia, tante battaglie, i viaggi della speranza, gioie e momenti di serenità, l’adozione di un figlio. Tutto vissuto con grande dignità, nella vicinanza e la preghiera di tante persone, nell’affidamento totale a Dio, alla sua presenza in ogni situazione, in ogni volto e in ogni ripartenza, anche nei momenti più bui. Dare un senso alla morte del marito, avvenuta all’hospice Madre Teresa di Calcutta di Larino, e alla vita di chi resta e continua a vivere un’intensa esperienza di fede dedicata alla preghiera, all’ascolto, alla vicinanza a chi soffre nello sguardo rivolto verso Gesù sulla croce.
La serata ha previsto l’intervento di Susanna Del Gesso, responsabile della Commissione famiglia insieme al marito Natalino Finocchio, che ha rinnovato un impegno per un cammino condiviso rivolto a tutte le famiglie e guidato dal magistero di Papa Francesco. Il coro polifonico “Vittorio D’Amore” della Comunità pastorale “Madonna di Bisaccia” di Montenero, diretto dal maestro Giovanni Petrone, ha animato la serata con l’inno dell’Incontro mondiale delle famiglie e il canto “Ubi caritas et amor”. Il vescovo, mons. Gianfranco De Luca, ha ringraziato tutti i partecipanti guidando la preghiera dell’invio missionario delle famiglie che li impegna ad essere portatori dell’annuncio del Vangelo nel mondo così come ha auspicato Papa Francesco: “Fidatevi dell’Amore che Dio ha posto in voi, annunciate con gioia la bellezza dell’essere famiglia”.