+ 496%: è l’aumento percentuale fatto registrare tra il periodo gennaio-dicembre 2021 e lo stesso periodo dell’anno precedente nel numero degli sfratti eseguiti in Molise con l’intervento dell’Ufficiale Giudiziario. Si tratta di 149 persone e/o famiglie sfrattate di casa a fronte delle 25 dell’anno precedente (tra il gennaio e il dicembre 2020 quando vigeva per legge il blocco degli sfratti dovuto all’emergenza da Covid-19). Nel 2019 sono state sfrattate 152 famiglie, 25 nel 2020, 149 nel 2021: per quanto riguarda gli sfratti, insomma, il Molise è tornato subito a crescere, raggiungendo i numeri del pre-Covid.
Quel dato regionale così elevato, estratto dai dati nazionali forniti proprio in questo mese di luglio dal Ministero dell’Interno, colpisce particolarmente: l’incremento medio nazionale negli sfratti eseguiti è infatti tra il 2020 e il 2021 dell’80,97%. In pratica tra il 2020 e il 2021 in Italia ci sono stati 9.537 sfratti eseguiti a fronte dei 5.270 dell’anno precedente: di questi, appunto, 149 in Molise. Il dato nazionale degli sfratti eseguiti negli ultimi due anni è peraltro calato notevolmente (proprio per l’emergenza Covid ed i provvedimenti governativi conseguenti), ma ancora nel 2019 in Italia c’erano stati 26.644 sfratti eseguiti (e 30.161 nel 2018).
Oltre agli sfratti eseguiti i dati del MINT permettono di osservare il numero dei provvedimenti di sfratto emessi: per il Molise si tratta di 66 provvedimenti, emessi prevalentemente per cause di morosità, di cui 50 in provincia di Campobasso e 16 in provincia di Isernia; per ciò che concerne, invece, le richieste di esecuzione presentate all’Ufficiale Giudiziario, in regione se ne sono registrate 286, tutte in provincia di Campobasso. Così come, d’altronde, per gli sfratti eseguiti di cui sopra: i 149 del 2022 sono stati effettuati tutti in provincia di Campobasso (fenomeno che si registrava anche negli anni precedenti). Perché la stragrande maggioranza di questi provvedimenti è concentrato quasi esclusivamente nella provincia del capoluogo di regione?
È importante ricordare che quelli descritti sono solo alcuni aspetti del disagio abitativo: basti dire che, a maggio 2020, secondo i dati forniti da IACP al sindacato ASIA USB risultavano a Termoli 126 nuclei aventi diritto alla Casa Popolare, di cui 120 ancora in attesa di assegnazione; 204 a Campobasso, di cui 181 in attesa di assegnazione. Come è cambiata questa situazione (se è cambiata)? Le graduatorie si sono sbloccate? Le case di Edilizia Residenziale Pubblica sono state assegnate?
Le politiche pubbliche per la casa rappresenterebbero, se ce ne fossero di buona qualità, un argine importante al diffondersi del disagio abitativo, soprattutto in provincia di Campobasso, dove è concentrata anche una buona parte dell’esclusione abitativa riguardante le persone senza dimora (a Termoli, sono circa 30-35 stabilmente). O che riguarda molte persone migranti ospiti dei progetti di accoglienza, anche dei progetti SAI (Sistema di Accoglienza e Integrazione) di cui sono titolari gli Enti Locali : quante persone in uscita dai progetti riescono ad inserirsi abitativamente e lavorativamente?
Ma il disagio abitativo in Molise ormai riguarda sempre più anche altri settori della società: dai margini si sta spostando sempre più verso il corpo della società. Sulla costa regionale, in particolare, lavoratrici e lavoratori, precari e poveri, spesso faticano a pagare l’affitto di casa per l’aumento dei prezzi delle abitazioni dovuto alla turistificazione dei territori e alla speculazione immobiliare; nelle aree interne marginalizzate, invece, si fa fatica a restare per la mancanza di lavoro: le case si svuotano, la popolazione emigra ed invecchia, ed anche questo diviene occasione di speculazioni.
“Sono segnali preoccupanti – commentano Asia USB Abruzzo/Molise, Sportello Diritto all’Abitare Casa del Popolo e La Città Invisibile di Termoli, – effetti nefasti di un modello di sviluppo ingiusto e diseguale, squilibrato; modello che andrebbe rivoluzionato attraverso buone politiche per la casa, che garantiscano dignità e sicurezza sociale alle persone. Dovrebbe crescere la cultura del diritto all’abitare, la lotta contro l’esclusione abitativa, il contrasto alla mercificazione delle case e dei territori.
In Molise, invece, per ora, tornano a crescere solo gli sfratti.”