Il Miur ha pubblicato il Decreto Ministeriale 184 del 19 luglio 2022 con il quale sono state autorizzate 94.130 assunzioni in ruolo del personale docente per l’anno scolastico 2022/2023. Per il Molise è previsto un contingente di 298 nuove assunzioni di docenti a tempo indeterminato, che verranno effettuate con una procedura completamente informatizzata, iniziata venerdì 23 luglio con le procedure di scelta della provincia per i candidati presenti nelle graduatorie dei concorsi regionali. Questo il quadro riassuntivo delle disponibilità comunicate dal MIUR: si tratta in totale di 301 posti, da cui verranno disposte le 298 immissioni in ruolo, una volta detratti gli esuberi su base provinciale.
Le assunzioni previste però non basteranno per dare risposta alle esigenze di stabilità e organico delle scuole molisane. “Ricordiamo – sottolinea la Flc Cgil Molise – che nell’anno scolastico 2021/22 i precari nelle scuole molisane erano circa 1.500. I numeri annunciati serviranno a malapena a garantire il turn over e in molti casi si tratta di posti non assegnati nelle precedenti tornate di immissioni in ruolo. Moltissimi posti inoltre resteranno privi di titolare, soprattutto nella scuola secondaria di I e II grado, in particolare nelle materie tecniche e scientifiche. Occorrevano scelte più coraggiose, modalità di reclutamento rapide e chiare dal punto di vista normativo, per la copertura di tutti i posti che, anche quest’anno saranno affidati a tanti docenti precari. Particolarmente critica risulta la situazione relativa agli insegnanti di sostegno: l’anno scorso nelle scuole molisane hanno lavorato circa 450 precari con supplenze al 30 giugno o al 31 agosto. Nonostante i proclami, solo 73 docenti saranno stabilizzati, per cui nel settore che più di ogni altro necessita di continuità resterà precario circa il 30% degli insegnanti. Nel prossimo anno scolastico, inoltre, le scuole non potranno avvalersi del c.d “organico Covid” (circa 450 lavoratori in Molise). Nonostante diversi proclami, le risorse non sono state trovate, per cui c’è il rischio concreto di dover affrontare un eventuale riacutizzarsi della pandemia (e la gestione dei protocolli anti Covid) con organici già sottodimensionati, con i quali si rischia di non poter garantire nemmeno l’ordinaria amministrazione. In particolare, relativamente al personale ATA senza l’organico aggiuntivo ci troveremmo di fronte ad una vera e propria emergenza, se pensiamo che in 10 anni si sono persi circa 500 posti di lavoro. Occorre sbloccare da subito le procedure per le immissioni in ruolo (sono 169 i posti disponibili nei diversi profili) e intervenire anche a livello regionale per aumentare i posti in deroga in modo da attribuire alle scuole tutto il personale necessario. Si tratta di misure da attivare immediatamente: in assenza di interventi tempestivi, sarebbe a rischio l’avvio in sicurezza del prossimo anno scolastico”.