Importante pronuncia della Corte di Cassazione che, ha accolto il ricorso di un dipendente di amministrazione comunale, assistito dall’avv. Quirino Mescia di Campobasso, che lamentava la mancata corresponsione della indennità per ferie non godute. A seguito della cessazione del rapporto di lavoro al dipendente era stato negato il pagamento delle ferie di cui non aveva potuto usufruire per ragioni di servizio. Dopo un lungo iter giudiziario la vicenda è approdata all’attenzione della Corte di Cassazione che ha riconosciuto le legittime richieste del lavoratore.
I giudici della Suprema Corte, riformando la sentenza della locale Corte di Appello, hanno chiarito che il riposo è un diritto fondamentale ed irrinunciabile del lavoratore cui il datore di lavoro deve apprestare adeguata tutela, concedendo le ferie, se del caso anche d’ufficio ed indipendentemente da una richiesta del lavoratore. Pertanto, nel caso di mancata fruizione delle ferie, il lavoratore ha diritto all’indennità sostitutiva a meno che il datore di lavoro non provi di avere invitato il lavoratore ad usufruire delle ferie e di averlo avvisato che, in caso di mancata fruizione, le ferie andranno perse. Una importante decisione che, ancora una volta, chiarisce l’importanza dell’effettivo godimento delle ferie da parte del dipendente, riconoscendo allo stesso, tuttavia, nei casi in cui la fruizione delle ferie sia stata impossibile anche a causa del comportamento omissivo del datore di lavoro, un indennizzo alla cessazione del rapporto.