È stato approvato, nella seduta dell’assise civica del 26 luglio, il documento contenente le regole che disciplinano la partecipazione alle riunioni del Consiglio comunale, delle Commissioni consiliari e degli altri organismi istituzionali collegiali mediante collegamento telematico, sia in modalità ibrida (o mista), vale a dire in parte in presenza e in parte in videoconferenza, che in modalità esclusivamente remota, nei soli casi di emergenza o in presenza di eventi eccezionali e imprevedibili. “Il regolamento colma un vuoto normativo al quale, durante la pandemia, si è potuto ovviare soltanto grazie ad una disposizione di legge ad hoc (art. 73 del D.L. n.18/2020 e s.m.i.) che ha consentito ai Presidenti dei Consigli comunali di emanare specifiche linee guida in materia. – ha spiegato il presidente del Consiglio Comunale di Campobasso, Antonio Guglielmi. – Grazie al parere reso dall’Avvocatura Generale dello Stato al Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali del Ministero dell’Interno (Circolare n. 33/2022 D.A.I.T.), sono stati dissolti i dubbi sulla possibilità di disciplinare le riunioni in modalità mista o in videoconferenza anche in fase successiva al contesto emergenziale disciplinato dall’art. 73 del D.L. n. 18/2020.” Il quadro normativo di riferimento e la ratio, a cui l’Avvocatura Generale dello Stato ha conformato il proprio parere favorevole, è costituito dal richiamato art. 73 del D.L. n. 18/2020 (convertito, con modificazioni, dalla legge 24 aprile 2020, n. 27), dall’art. 16 del D.L. 24 dicembre 2021, n. 221 (convertito dalla legge 18 febbraio 2022, n. 11), dagli artt. 7 e 38 del TUEL (D.Lgs. n. 267/2000), nonché dall’art. 12 del D.Lgs. 7 marzo 2005, n. 82 (Codice dell’amministrazione digitale). “Il nuovo regolamento per la gestione delle sedute degli organi collegiali del Comune in modalità remota, che integra quello per il funzionamento del Consiglio comunale, è composto da nove articoli e contiene alcune differenze rispetto alla disciplina vigente nel periodo pandemico – ha sottolineato il Presidente Guglielmi. – La novità fondamentale è costituita dalla possibilità di convocare in via “ordinaria” le sedute degli organi collegiali in modalità ibrida o mista, che prevede, senza fissazione di limiti numerici (esistenti invece durante l’emergenza), la possibilità di intervenire alle riunioni in modalità remota anziché in presenza. Il principio basilare della norma è quello di favorire la partecipazione e offrire, ai consiglieri impossibilitati a presenziare in aula, l’opportunità di dare il proprio contributo all’amministrazione cittadina e garantire il massimo livello di partecipazione democratica alle riunioni degli organi istituzionali dell’ente.” Proprio relativamente a questo aspetto, il presidente del Consiglio Guglielmi, nell’illustrare la proposta di deliberazione sottoposta al vaglio dell’Assise, ha rimarcato la necessità di prediligere sempre la presenza in aula, appellandosi al senso di responsabilità dei consiglieri comunali, e di limitare ai casi di esclusiva necessità la partecipazione da remoto. Altra novità, rispetto alle linee guida precedenti, è data dalla necessità di lasciare sempre attivo il collegamento della webcam dei partecipanti in remoto (art. 2, c. 1, lett. a) allo scopo di consentire, al presidente, la verifica della identità dei soggetti che intervengono in videoconferenza. “Lo spirito della previsione non è quello del “controllo” del consigliere, bensì dell’identificazione del partecipante, che costituisce uno dei requisiti tecnici fondamentali per l’adozione del regolamento – ha dichiarato Guglielmi. – Nessuna differenza rispetto al vigente Regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale, invece, viene adottata relativamente alle modalità fissate per la prenotazione degli interventi e per le votazioni, mentre acquisisce valore la videoregistrazione della seduta che, oltre ai fini della pubblicità, assolve oggi anche alla verbalizzazione integrale. Il nuovo regolamento – ha detto in conclusione Guglielmi – offre una opportunità, sicuramente espressione dell’attuale tecnologia, che ha tratto la sua origine da una “imposizione” voluta dal Governo per evitare gli assembramenti e, conseguentemente, i potenziali contagi da essi derivanti. Alla responsabilità dei consiglieri è affidata la conservazione di questa moderna forma di partecipazione alle riunioni degli organi collegiali: l’uso consapevole e razionale di tale modalità ne potrà scongiurare il sopravvento sulla tradizionale e preferibile modalità del confronto diretto.”
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