Positivamente impressionati e affatto sorpresi dal grande lavoro che il Centro trasfusionale di Isernia svolge per la donazione di sangue e per il fondamentale supporto fornito dall’AVIS, dal CSV Molise e dalle associazioni del settore. I vertici dell’Agenzia nazionale del sangue algerina hanno visitato la struttura dell’ospedale Veneziale di Isernia grazie all’iniziativa di Gian Franco Massaro, nella sua qualità di presidente FIODS, la Federazione internazionale delle organizzazioni di sangue. Guidati dalla direttrice del Centro Matilde Caruso, hanno toccato con mano la professionalità del personale, l’alta tecnologia dei macchinari in uso e l’opera di sensibilizzazione che viene svolta sul territorio. La dottoressa Caruso, anche grazie all’ausilio di Lorena Minotti, direttrice del Centro di servizio per il volontariato, ha illustrato alla direttrice dell’Agenzia algerina Karima Linda Ould Kablia e ai colleghi medici Sofiane Kerri e Mohamed Akrour, tutti i passaggi che partono dall’accoglienza del donatore, fino al prelievo sia del sangue, sia del plasma.
«Siamo qui per consolidare il partenariato con la FIODS e al contempo per entrare in contatto con esperienze diverse e apprendere buone pratiche – ha affermato la dottoressa Kablia. – Mi aspettavo proprio quello che ho visto, cioè un ottimo lavoro ed è un piacere aver riscontrato che la donazione è al 100% volontaria e non remunerata. In Algeria ci stiamo impegnando moltissimo per arrivare allo stesso risultato e siamo felici che il nostro Paese sia stato designato per l’organizzazione della giornata mondiale del donatore di sangue, che si celebra ogni anno il 14 giugno. A livello organizzativo, il sistema della raccolta è molto simile a quello che viene attuato qui». Molto soddisfatto il presidente Massaro per una giornata che ha rafforzato il legame tra due Paesi e anche tra due territori. «Il progetto di partenariato con l’Agenzia dell’Algeria viene da lontano e lo abbiamo ideato con la FIODS, la Federazione che mi onoro di presiedere – il commento di Massaro, presidente anche del CSV Molise. – Abbiamo stabilito un accordo con tutti i Paesi in via di sviluppo, in particolare con quelli africani, affinché potessero venire in Italia e conoscere le nostre tecnologie, le nostre metodiche per fidelizzare i donatori. Sappiamo perfettamente che in Africa c’è una crisi enorme di donazione di sangue, infatti ci sono tante donne che muoiono dopo il parto a causa della mancanza di sangue compatibile, oppure le vittime degli incidenti che si trovano nella stessa situazione, quindi abbiamo pensato a un’iniziativa preziosa, che di sicuro darà ottimi frutti».
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