Non sono solo i numeri a preoccupare il Procuratore di Campobasso, Nicola D’Angelo, ma anche l’effetto dell’azione di prevenzione e repressione contro lo spaccio e il consumo di stupefacenti. Ossia, all’apparenza, inefficace. Lo slogan “Molise Senza Sostanze Stupefacenti” promosso dalla Procura in collaborazione con istituzioni e numerosi attori in campo, dalle forze dell’ordine agli enti pubblici, dagli organi di informazione al mondo associazionistico e a quello professionale, sembra un lontano appello, persosi nel vento dell’impotenza e della noncuranza. L’operazione “White Beach” ha messo in evidenza come la strada da fare è ancora lunga. E il territorio, quello che resiste alla criminalità e alle ingerenze esterne, sembra perdere terreno. “Speravamo con le numerose operazioni degli ultimi anni di aver dato un forte segnale e iniziato un percorso importante. Ma mi rendo conto che ci troviamo ancora all’anno 0”, ha affermato D’Angelo in conferenza stampa. Elogiato il lavoro repressivo degli inquirenti e delle forze dell’ordine, ma dal punto di vista delle prevenzione “c’è qualcosa che manca”. Insomma, bisogna fare di più. Molto di più. Il paragone fra gli episodi di spaccio riscontrati negli ultimi anni in Basso e Molise e quelli fra Bojano e Campobasso viene naturale. “Nel secondo caso parliamo di presenze di criminalità organizzata, in Basso Molise l’impressione è di un avanzamento, di un tentativo reale di risalita da parte della criminalità pugliese. Non siamo ancora alla fase del radicamento, ma dobbiamo stare attenti. E la popolazione non va lasciata sola, va fatto capire loro che lo Stato, le istituzioni, le forze dell’ordine ci sono, sono gli interlocutori a cui va chiesto aiuto”. Uno dei problemi rilevanti per quanto riguarda la prevenzione, oltre che la fase repressiva, è costituito dalla videosorveglianza. “Il Molise sta indietro”, ha detto in maniera dura D’Angelo. “In altre regioni le telecamere di pubblica sicurezza funzionano e danno un importante contributo. Qui invece o non ci sono o non funzionano”.
