Esercitavano la caccia alla quaglia utilizzando però un richiamo acustico elettromagnetico vietato dalla legge. Due cacciatori sono stati sorpresi in località “Castagna” dai carabinieri forestali della Stazione di Frosolone che stavano svolgendo un servizio di polizia venatoria. Notavano infatti, posizionato in una boscaglia, un richiamo acustico elettromagnetico in funzione che riproduceva e diffondeva il verso della quaglia. I militari si appostavano in un punto non distante, ben nascosti nella vegetazione, e dopo alcune ore sopraggiungevano i due bracconieri che si avvicinavano e manipolavano il marchingegno in questione, racchiuso in una scatola di metallo chiusa con un lucchetto la cui chiave veniva trovata nella tasca di uno dei due a seguito di perquisizione personale. I due venivano fermati, identificati e successivamente deferiti in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Isernia per l’ipotesi di reato di esercizio dell’attività venatoria con mezzi vietati. Nell’occasione venivano sottoposti a sequestro penale, oltre il richiamo, anche i rispettivi fucili da caccia con le relative munizioni e quattro quaglie abbattute. Dal Comando Gruppo Carabinieri Forestale di Isernia fanno sapere che l’uso dei richiami nella caccia all’avifauna è sempre tassativamente vietato dalla legge, giacché, essendo mezzi estremamente efficaci nell’attirare gli uccelli, spesso consentono di braccare un numero elevatissimo di esemplari in poco tempo, con gravi ripercussioni sulla biodiversità. Per tutta la stagione venatoria 2022-2023 l’attività di polizia venatoria rappresenterà una priorità operativa che vedrà impegnate tutte le Stazioni Carabinieri Forestali unitamente al Nucleo Cinofilo Antiveleno, al fine di massimizzare la tutela del ricco patrimonio faunistico della provincia di Isernia.
(foto archivio)