C’è una prima svolta nelle indagini sull’investimento verificatosi martedì 1 novembre sulla Statale 158, nel territorio di Colli a Volturno, che è costato la vita al 48enne Paolo Marchesani. I Carabinieri, dopo aver raccolto le testimonianze di alcuni avventori del vicino bar e di altri passanti, e visionato il filmato di una videocamera di sorveglianza, sarebbero probabilmente riusciti a risalire al presunto responsabile dell’investimento e della omissione di soccorso, non essendosi lo stesso fermato dopo l’episodio. Sarebbero stati infatti posti sotto sequestro nella serata di ieri – almeno provvisoriamente – tre veicoli, ossia due moto e un’auto. Sembra tuttavia che il cerchio si sia chiuso su uno solo dei proprietari, un centauro del posto. Una delle moto, infatti, presenterebbe dei recenti segni di danneggiamento, forse dovuti all’impatto con qualcosa (o qualcuno). C’è un’altra possibilità che va presa in considerazione, in attesa degli accertamenti e delle decisioni di Carabinieri e Procura di Isernia, che indagano per omicidio stradale: potrebbero essere due i veicoli coinvolti nell’incidente, ma ciò va detto solo a livello ipotetico, dal momento che la dinamica è tuttora al vaglio degli inquirenti. Si è parlato, ad esempio, dalle prime testimonianze, di un possibile sorpasso azzardato. Forse il filmato della videosorveglianza potrebbe aver fornito un indizio almeno parziale. La decisione dei sequestri potrebbe essere dettata sia dalla ricostruzione tramite le testimonianze, sia da una individuazione “monca” della targa.
Aggiornamenti. Emergerebbero altri dettagli dalle prime ricostruzioni della dinamica dell’investimento mortale. Apparterebbe al padre dell’indagato la seconda moto finita provvisoriamente sotto sequestro. I due pare che stessero transitando insieme sulla Statale, ognuno in sella al proprio mezzo. Sul luogo dell’investimento i militari hanno rinvenuto un pezzo di plastica del faro di una moto. Da qui la necessità per gli inquirenti di avere entrambi i veicoli a disposizione, riscontrando danni su quello che sarebbe stato guidato dal figlio. Anche se solo quest’ultimo sarebbe indagato ora per omicidio stradale, il secondo potrebbe finire sotto inchiesta per concorso in omissione di soccorso. Uno scenario, insomma, ancora più grave qualora venisse confermata questa ricostruzione. Nella giornata di oggi il giovane ha comunicato alla Procura di voler rendere dichiarazioni spontanee, acquisite dai Carabinieri. Per quanto riguarda il terzo veicolo sequestrato, un’auto, quest’ultima è coinvolta in un altro episodio di investimento, verificatosi sempre 1° il novembre, a Venafro.