Nel corso di mirati servizi perlustrativi di controllo del territorio, finalizzati a prevenire e reprimere i reati predatori, i Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Termoli hanno tratto in arresto in flagranza di reato un 29enne ed un 19enne di San Severo, entrambi titolari di diversi precedenti di polizia e/o penali. Gli stessi dovranno rispondere entrambi di concorso in furto aggravato e possesso ingiustificato di chiavi alterate o di grimaldelli; reati previsti e puniti dagli articoli 110, 624, 625 e 707 del Codice Penale. Nel primo pomeriggio, infatti, all’attenzione degli operanti impegnati in servizio perlustrativo automontato non sfuggiva la presenza in Piazza Donatori di Sangue dei due in atteggiamento sospetto che, dopo avere armeggiato vicino ad un’Alfa Romeo Giulia ivi parcheggiata, tentavano di allontanarsi rapidamente, il primo alla guida della propria macchina mentre il secondo alla guida dell’autovettura vicino alla quale i soggetti si stavano poco prima aggirando. I soggetti, immediatamente fermati e sottoposti a controllo, risultavano avere appena asportato l’Alfa Romeo Giulia, previa forzatura di una portiera e manomissione del nottolino di avviamento. Il mezzo rubato, che riportava tra l’altro anche alcuni danni cagionati dai malfattori, veniva quindi prontamente restituito alla legittima proprietaria, che tra l’altro non si era ancora accorta di nulla.
Nel corso delle immediate perquisizioni personali e veicolari d’iniziativa, veniva inoltre trovato diverso materiale utile per asportare veicoli, tra cui 1 cacciavite, 1 chiave a pappagallo, 2 connettori “Key-Pass”, 2 chiavi per accensione veicoli modificate e 1 palmare “Xhorse” per generazione codici di apertura/avviamento mezzi. Quanto rinvenuto, unitamente a 1 ulteriore connettore “Key-Pass” installato sul veicolo per asportarlo, veniva pertanto sottoposto a sequestro penale. Il 19enne dovrà inoltre rispondere anche del reato di falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale su qualità personali proprie o di altri, previsto e punito dall’articolo 495 del Codice Penale, poiché nel corso del controllo forniva inizialmente ai militari false generalità. I malfattori, alla luce delle accertate responsabilità penali in relazione alla commissione dei reati loro ascritti, venivano pertanto tratti in arresto e tradotti ai domiciliari presso le rispettive abitazioni site a San Severo, per ivi permanere a disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Larino. Nel corso della successiva udienza innanzi alla competente Autorità Giudiziaria, gli arresti veniva opportunamente convalidati poiché legittimamente effettuati. Nella circostanza l’operato dei Carabinieri, scaturito tra l’altro da un’attenta vigilanza che caratterizza ogni quotidiano servizio esterno attivo, ha dimostrato ancora una volta l’estrema importanza della presenza costante della Benemerita sul territorio al fine di assicurare il massimo rispetto della legalità e garantire le migliori condizioni di sicurezza per i cittadini, mediante un’attività preventiva e repressiva dei fenomeni delittuosi maggiormente riscontrati nel basso Molise e legati, in buona parte, ad una criminalità predatoria esogena proveniente da aree ad alto indice di criminalità della limitrofa Puglia.