Una vita spesa a sensibilizzare il prossimo sul volontariato e su come un piccolo gesto possa salvare tante persone in difficoltà, un’esperienza intensa che ha attraversato il mondo e che ora viene presa ad esempio niente meno che dal sovrano del Principato di Monaco.
È quella del presidente della FIODS (Federazione internazionale delle organizzazioni di sangue), nonché numero uno del CSV Molise Gian Franco Massaro. Il professionista isernino, da sempre riferimento del mondo non profit, sta per ricevere direttamente dalle mani del Principe Alberto II la medaglia al merito per la donazione del sangue e il riconoscimento da parte della Croce Rossa Monegasca, ovvero la società fondata il 23 marzo del 1948 dal principe Luigi di Monaco (ed attualmente presieduta dal principe Alberto II), che da allora opera nel Principato con attività di primo soccorso, educazione sanitaria, diritto internazionale umanitario, oltre che con iniziative verso i giovani.
Il gran galà della Croce rossa monegasca è uno degli eventi più prestigiosi al mondo, così come è di alto prestigio la medaglia istituita dal principe Ranieri III di Monaco nel 1993 con ordinanza sovrana 10.965 del 30 luglio. È un simbolo di riconoscenza alla devozione ed al merito dei donatori di sangue. In precedenza, per tali meriti, veniva concessa la medaglia della croce rossa monegasca creata nel 1950 dallo stesso Ranieri, ma tale onorificenza era sentita ormai inadatta, come pure la Medaglia al donatore di sangue istituita privatamente nel 1972 dalla principessa Grace Kelly. Nel 1993 venne quindi pensato un premio di stato ufficiale specifico per questa categoria. La cerimonia di consegna al presidente Massaro avverrà venerdì prossimo, 18 novembre 2022, nel Palazzo dei Principi a Monaco. Quella monegasca è l’ennesima attestazione di merito al presidente Massaro, che negli ultimi mesi ha incontrato il primo ministro albanese ed il ministro della Salute algerino e che sta continuando a portare all’attenzione di tutto il mondo l’emergenza sangue, soprattutto nei paesi poveri.