Afflitto da problemi economici, 40enne tenta di farsi investire e poi minaccia di lanciarsi nel vuoto, salvato da un carabiniere

Sembrava un ordinario sabato pomeriggio come tanti altri, col centro di Termoli gremito di gente, invece le passeggiate in famiglia venivano turbate da un episodio che allarmava non poco una cinquantina di passanti che assistevano all’evento. Nella circostanza un 40enne originario di San Severo, distesosi in terra sulla carreggiata di via Cristoforo Colombo nel tentativo di farsi investire dai veicoli di passaggio, urlava di non avere più voglia di vivere a causa delle sue gravi difficoltà economiche per le quali non riusciva a trovare una soluzione. Provvidenziale nell’occasione era il transito a piedi sul posto di un militare della Stazione Carabinieri di Termoli, libero dal servizio, che resosi conto della gravità del fatto si avvicinava all’uomo cercando di dialogare con lo stesso convincendolo, almeno inizialmente, a desistere dal proprio intento. Il Carabiniere però, preso atto delle apparenti condizioni di turbamento del soggetto che potevano comunque far temere che lo stesso ripetesse gesti del medesimo tenore, dapprima allertava la locale Centrale Operativa richiedendo l’intervento sul posto di una pattuglia del Nucleo Operativo e Radiomobile nonché di personale del 118, quindi osservava a breve distanza il comportamento del 40enne che infatti, poco dopo, scavalcava il parapetto del vicino muraglione minacciando di lanciarsi nel vuoto da un’altezza di circa 6 metri. A quel punto il militare, avvicinatosi al 40enne e compresa l’impossibilità di farlo desistere dall’intenzione di togliersi la vita, riusciva con gesto repentino ad afferrarlo per il giubbotto e riportarlo all’interno del parapetto facendolo poi sedere in terra, evitando pertanto che lo stesso portasse a compimento l’insano gesto. All’arrivo sul posto del personale medico del locale 118, dopo una breve visita, l’uomo veniva quindi condotto presso l’ospedale “San Timoteo” di Termoli ed ivi ricoverato per gli accertamenti, l’assistenza e le necessarie cure del caso.

(foto archivio)

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