Il primo premio assoluto del concorso nazionale di divulgazione scientifica “Giancarlo Dosi”, giunto alla decima edizione, è andato al professor Vincenzo Di Nuoscio, docente ordinario di Filosofia della scienza all’Università del Molise e docente di Metodologia delle scienze sociali alla Luiss di Roma. L’affermazione dello studioso, nato a Frosolone e residente a Roma, è legata al libro “I geni invisibili della democrazia” edito da Mondadori Università, 2022. Il volume si è anche aggiudicato il premio relativo alla sezione “Scienze dell’uomo, storiche e letterarie”. L’opera analizza gli ingredienti della democrazia, ovvero capacità critica, autonomia di giudizio, difesa della persona umana e consapevolezza della fallibilità della conoscenza, della relatività dei valori e dell’inviolabilità della coscienza in mancanza dei quali si materializzano i «demoni visibili» dei suoi nemici. Senza una sufficiente scorta di tali risorse culturali sarebbe impossibile quella «rivoluzione democratica» che sostituisce allo scontro tra le persone il confronto tra le idee, all’uso della forza il ricorso al dialogo, trasformando le istituzioni nel luogo in cui facciamo morire le idee al nostro posto.
A condurre la serata è stato il giornalista Cristiano Bucchi. Durante la cerimonia sono intervenuti il presidente del premio e segretario generale del Censis, Giorgio De Rita, il responsabile External Relations, Sponsorships & Events di Bper Banca, Gilberto Borghi, il direttore della Biblioteca Ccn, Giovanni De Simone, in rappresentanza dell’Airi, l’Associazione italiana per la ricerca industriale, Sesto Viticoli e Vitantonio Altobello. Hanno premiato gli autori in gara e portato il loro saluto al pubblico anche i membri del comitato scientifico del premio fra i quali Maria D’Ambrosio (Facoltà di Scienze della Formazione, Università Suor Orsola Benincasa), Marco Ferrazzoli (capo ufficio stampa del Cnr), Giorgio Pacifici (Giornalista Rai, responsabile della Redazione Scienza del Tg2), Mario Panizza (già rettore dell’Università Roma Tre), Giovanni Caprara, giornalista del “Corriere della Sera”, Giovanni Paoloni, direttore della Scuola Speciale per Archivisti e Bibliotecari della “Sapienza” di Roma.