Il ritrovamento di cassette di legno contenenti presunti ordigni inesplosi – in particolare si tratterebbe di candelotti e polvere da sparo – all’interno di una cantina di via Conte Verde, a Campobasso, ha destato tantissima preoccupazione e altrettanta curiosità. A fare la scoperta sarebbe stato il figlio del precedente proprietario della palazzina, passata in mano al Demanio, probabilmente durante la pulizia e lo sgombero di materiale e mobili nel seminterrato. La segnalazione è stata praticamente immediata e l’intera area circostante questa mattina è stata transennata, con il blocco del traffico, l’evacuazione delle abitazioni vicine e la sospensione delle attività professionali e commerciali nei dintorni. Gli artificieri dei Carabinieri giunti da Chieti hanno proceduto con molta attenzione alla rimozione del materiale – del peso di oltre un quintale – e al successivo trasporto fuori città, dove è stato fatto brillare in una cava di contrada Tappino. Le ricerche e le operazioni di messa in sicurezza non sono finite, tant’è che a metà pomeriggio Carabinieri, Municipale e Vigili del Fuoco erano ancora sul posto. In corso le indagini per capire la provenienza del materiale esplosivo, che potrebbe non essere quindi il classico ordigno bellico che ancora si cela, purtroppo, in alcuni antichi scantinati e terreni agricoli di proprietà. In attesa di conferme ufficiali, dal momento che per ora vige il massimo riserbo, si fanno solo ipotesi. I candelotti potrebbero appartenere al tipo utilizzato anche nelle cave. Ma non si esclude che il materiale possa essere di tipo militare. Cosa ci facevano in un seminterrato? Una curiosità: il numero civico accanto a quello dove sono entrati gli artificieri, per anni, nel secondo dopoguerra, ha ospitato la sede della Caserma della Guardia di Finanza. Le Caserme possono comprendere un deposito custodito di materiale militare. Ma questo dettaglio potrebbe essere solo una coincidenza. Le indagini, inoltre, stanno verificando l’eventuale provenienza illecita di quanto è stato oggi rinvenuto. In attesa, comunque, degli opportuni accertamenti, i residenti -decine, forse un centinaio – potrebbero rientrare già in serata nelle loro abitazioni.
(foto Ansa)