Dottoresse aggredite, la situazione sconfortante delle guardie mediche: scarsa sicurezza e pulizia locali. “L’assistenza non è una missione di guerra”

L'Asrem intanto ha presentato un progetto finanziato dal Pnrr. L'Ugl interviene anche sui precari Covid: "Opportunità stabilizzarli"

L’aggressione verbale subita da due dottoresse in servizio presso la Guardia Medica di Termoli nei giorni scorsi ha riaccesi i riflettori sulla sicurezza degli operatori presso queste strutture. Già spesso prive di pc funzionanti e connessione internet, oltre che di una costante pulizia dei locali, sono inoltre vulnerabili a possibili comportamenti di pazienti violenti e di malintenzionati. La situazione poco confortante viene confermata dalla “Guida alle guardie mediche” realizzata e pubblicata a luglio 2022 dalla Commissione Giovani dell’Ordine dei Medici di Campobasso, e in cui è presente una mappatura delle strutture. Per questo l’Asrem ha pubblicato un Avviso per la presentazione di proposte di intervento per servizi e infrastrutture sociali di comunità da finanziare nell’ambito del Pnrr. Denominato ‘Piattaforma avanzata di smart safety e second opinion per la Continuità assistenziale’, il progetto ha un valore in termini di investimento di circa 4,9 milioni di euro. Tra gli obiettivi c’è quello di innalzare il livello di sicurezza dei medici che operano nelle sedi di continuità assistenziale.

Giuliano (UGL): “L’assistenza è una missione, ma non di guerra”.
“Occuparsi dell’assistenza sanitaria dei cittadini è una missione, ma non di guerra. Perché tale ormai è la situazione che i professionisti vivono all’interno delle strutture in cui operano, rischiando ogni giorno in prima persona visti i continui casi di vili aggressioni ai loro danni”, denuncia il segretario nazionale della UGL Salute Gianluca Giuliano. “Poco meno di un anno fa – prosegue il sindacalista – commentando un’aggressione ai danni di un’infermiera del San Camillo di Roma ci auguravamo che non ci scappasse il morto, chiedendo interventi immediati per mettere in sicurezza gli operatori sanitari nello svolgimento delle proprie mansioni. La tragedia, purtroppo, si è poi compiuta in tutta la sua drammaticità lo scorso 14 dicembre quando a San Donato Milanese un medico è stato colpito con un’accetta nel parcheggio dell’ospedale, morendo pochi giorni dopo per le conseguenze dell’aggressione. E sabato scorso, a Udine, una specializzanda in servizio di guardia medica ha subito un tentativo di strangolamento da parte di un accompagnatore di un paziente giunto in pronto soccorso. Questi due drammatici episodi – dice ancora il segretario nazionale della UGL Salute – sono solo la punta di un iceberg che vede i professionisti indifesi ed esposti a un’escalation di aggressioni in tutta Italia. Il prossimo 12 marzo si celebrerà, per il secondo anno dalla sua istituzione, la Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e sociosanitari. La UGL chiede al Governo, e nello specifico al Ministro della Salute Orazio Schillaci, che si arrivi a questo appuntamento avendo dato a chi è impegnato in prima linea risposte concrete per la propria sicurezza ed incolumità. L’inasprimento delle pene per chi commette violenza sugli operatori sanitari non è bastato. Bisogna intervenire rapidamente per il ripristino in ogni struttura dei posti fissi di pubblica sicurezza in funzione 24 ore su 24. I Pronto Soccorso vanno isolati dal transito di persone esterne e, soprattutto, ribadiamo la nostra richiesta di creazione di un Daspo sanitario. Questo deve prevedere un provvedimento immediato che porti all’ allontanamento dalle strutture sanitarie dei soggetti coinvolti in base ai comportamenti da loro tenuti ed una sanzione amministrativa con cure mediche e medicinali a totale carico di chi si renda protagonista di episodi di violenza. Lavorare per vivere, la campagna che la UGL promuove da tempo per la sicurezza sui luoghi di lavoro, è uno slogan che vogliamo diventi una battaglia di civiltà” conclude Giuliano.

L’Ugl interviene anche sui precari Covid, Colacci: “Asrem colga opportunità”.
“La Legge di Bilancio del Governo Meloni è stata approvata nei giorni scorsi in Parlamento. Al suo interno è presente un emendamento che fornisce l’opportunità di stabilizzazione dei così detti precari Covid, quelli che si sono rimboccati le maniche e sono stati in prima linea nel periodo dell’emergenza, prorogando i termini di raggiungimento dei requisiti previsti al 31 dicembre 2023”, dichiara Giovanni Colacci, segretario della UGL Salute Molise. “La nostra sigla – prosegue il sindacalista – ha firmato, lo scorso 15 dicembre in Prefettura a Campobasso, un difficile accordo sulla proroga parziale per un buon numero di infermieri precari, cercando così di tamponare gravi situazioni di organico. La sanità molisana ha bisogno urgentemente di personale per far fronte a delle carenze storiche di infermieri, medici e oss. Con l’approvazione dell’emendamento in Legge di Bilancio – dice ancora Colacci – l’ASREM ha così la concreta possibilità di dar seguito agli impegni presi con il Presidente e Commissario Toma durante l’incontro in Prefettura stabilizzando tutto il personale precario e attingendo alle graduatorie per quanto riguarda gli oss, in modo da poter garantire a tutta la popolazione il diritto alle cure e alla salute. Gli ospedali molisani hanno bisogno di professionisti già formati che abbiano acquisto sul campo la dovuta esperienza. Siamo convinti – conclude il segretario regionale della UGL Salute Molise – che il Direttore Generale, Avvocato Oreste Florenzano, saprà cogliere questa opportunità per far fronte alle evidenti carenze che stanno creando problemi sempre maggiori ai cittadini del Molise”.

Exit mobile version