Quest’oggi, presso la Sala della Giunta di Palazzo San Giorgio, si è tenuta la conferenza stampa per illustrare il programma completo della “Settimana dell’enogastronomia molisana. La cultura del cibo”, evento realizzato dal Comune di Campobasso e che si svolgerà nel capoluogo da lunedì 23 gennaio a sabato 28 gennaio. Partner dell’iniziativa, oltre le aziende aderenti, saranno l’Università del Molise, l’Ufficio Scolastico Regionale, la Regione Molise, l’Arsarp e le associazioni operanti nei vari settori. Alla conferenza stampa hanno partecipato, il sindaco di Campobasso, Roberto Gravina, l’assessore alla Cultura e alle Attività Produttive, Paola Felice, il consigliere comunale, Antonio Vinciguerra, e il professor Sebastiano Di Maria. “Ciò che rende importante questo progetto è il connubio che si è riuscito a imbastire tra istituzioni di vario genere, mondo produttivo e la scuola – ha dichiarato il sindaco di Campobasso, Roberto Gravina. – Infatti, sono i giovani gli ambasciatori migliori del nostro territorio e a loro vanno fornite le adeguate conoscenze per potersi non solo formare nell’ambito di ciò che il nostro patrimonio materiale e immateriale raccoglie e conserva, anche grazie all’opera e al lavoro dei diversi produttori e delle relative associazioni di settore, ma anche per permettergli di intraprendere e sviluppare un interesse verso progetti e idee innovative che possano diventare per loro occasioni di lavoro qui, in Molise.”
“La qualità del cibo può essere associata alla qualità del paesaggio, oggi inteso come patrimonio culturale e naturale, in grado di produrre benessere e qualità della vita, ma anche pratiche di rigenerazione territoriale – ha detto l’assessore e vice sindaco Paola Felice presentando l’iniziativa. – La scuola ha un ruolo fondamentale in questo percorso e perciò una parte molto rilevante del programma della Settimana è dedicato proprio agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado che aderiranno al progetto “Molise dalla terra alla tavola”, attraverso la partecipazione a laboratori tematici, con l’intervento in loco di esperti che illustreranno le principali caratteristiche delle filiere, ed in particolare il legame con il territorio. I laboratori per le scuole si terranno la mattina al Circolo Sannitico, dal 24 al 28 gennaio. Durante la stessa settimana – ha aggiunto l’assessore – ogni pomeriggio, alle ore 18.00, sempre al Circolo Sannitico, si terranno una serie di seminari aperti alla cittadinanza e dedicati, ogni giorno, ad una filiera specifica, con la possibilità di poter disporre di banchi di assaggio, dove i produttori avranno modo di far conoscere le proprie preparazioni.” “Ogni appuntamento pomeridiano quotidiano aperto alla cittadinanza sarà dedicato ad approfondire una singola filiera con esperti del settore e aziende – ha spiegato il consigliere Antonio Vinciguerra. – Lunedì 23 gennaio, la filiera cerealicola; martedì 24 gennaio, la filiera della carne; mercoledì 25 gennaio, la filiera del tartufo; giovedì 26 gennaio, la filiera lattiero-casearia; venerdì 27 gennaio, la filiera olivicolo-olearia; sabato 28 gennaio, la filiera vitivinicola.”
Tra gli organizzatori dell’evento anche il professor Sebastiano Di Maria, docente presso l’Istituto di Istruzione Superiore “Mario Pagano” di Campobasso, nonché docente a contratto presso il corso di studi in “Enogastronomia e turismo” dell’Università del Molise. PhD in “Biotecnologia degli alimenti, si occupa da anni della valorizzazione delle risorse territoriali e delle produzioni agroalimentari del Molise attraverso il progetto Scuola del Gusto. “Vivere tutti i giorni la dimensione scolastica, in mezzo agli studenti che dovrebbero rappresentare il nostro futuro, permette di cogliere aspetti difficilmente visibili dall’esterno – ha dichiarato Di Maria. – Un privilegio quello dell’insegnante, soprattutto quando, oltre a trasmettere il proprio sapere, riesce a coinvolgere gli studenti in una visione più ampia della scuola, che guarda al futuro, ma che non deve perdere d’occhio il passato, soprattutto il legame con la propria terra. La scuola deve avere un ruolo strategico, anche nel riannodare il legame con il proprio territorio, attraverso i suoi valori materiali e immateriali, per formare nuove generazioni con una coscienza identitaria, anche per cercare di contrastare uno spopolamento drammatico. Guardare al passato non è esercizio nostalgico, ma significa progettare un nuovo futuro. Quale modo migliore se non attraverso i prodotti della terra, quelli identitari, quelli che ci nutrono ma che al tempo stesso ci raccontano culture millenarie, attraverso piccoli e medi produttori, custodi di paesaggi tanto ammirati ed eroi silenziosi? Il Molise è soprattutto questo. I giovani hanno bisogni di questi esempi.”