Caso Romagnuolo, Toma e giunta indagati per abuso d’ufficio. Chiuse le indagini sulla nomina dell’ex commissario del Consorzio industriale

Concluse le indagini a carico del presidente della Regione Molise, Donato Toma, degli assessori della sua giunta, Vincenzo Cotugno, Nicola Cavaliere, Quintino Pallante, Vincenzo Niro e Filomena Calenda, dell’ex assessore regionale Michele Marone e dell’ex consigliere regionale Nico Romagnuolo, nonchè ex commissario del Consorzio industriale Campobasso-Bojano, che devono rispondere in concorso dell’ipotesi di reato di abuso d’ufficio. I fatti finiti nel mirino della Procura, risalenti al 2020 e al 2021, riguardano l’affidamento dell’incarico di commissario del Consorzio. Il sostituto procuratore di Campobasso, Viviana Di Palma, ha firmato nei giorni scorsi il provvedimento di avviso di conclusione indagini e il contestuale avviso di garanzia, notificati alle otto persone sopra citate. A renderlo noto è l’Ansa. In attesa della eventuale richiesta di rinvio a giudizio da parte del pm, gli indagati tramite i propri legali potranno presentare memorie difensive o chiedere di essere ascoltati in Procura.

Il fatto.
Il 18 settembre 2020 la giunta regionale designò all’unanimità Nico Romagnuolo per l’assunzione dell’incarico di commissario straordinario del Consorzio industriale di Campobasso-Bojano, nomina che fu ratificata il 29 settembre tramite decreto del presidente Toma. Tra marzo e aprile dello scorso anno governatore e giunta, che nel frattempo aveva conosciuto l’avvicendamento tra Fillomena Calenda, attuale assessore, e Michele Marone, uscente, prorogarono l’incarico a Romagnuolo per altri sei mesi. Per la Procura la nomina ha costituito una violazione di legge in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati di controllo pubblico in quanto non fu rispettato il periodo di due anni che deve intercorrere tra la cessazione di una carica di componente della Giunta o del Consiglio regionale e il conferimento di un incarico di amministratore di ente pubblico di livello regionale. Romagnuolo, infatti, era stato consigliere regionale supplente tra il 2018 e il 2020. La nomina, dunque, per la Procura, provocò un ingiusto vantaggio patrimoniale a Romagnuolo consistito nell’emolumento previsto per lo svolgimento dell’incarico, arrecandoa contempo un danno ad altri potenziali candidati con requisiti. Sul caso si era già pronunciata l’Autorità nazionale Anticorruzione, che avevq bocciato il provvedimento.

Toma e giunta: “Nostro operato trasparente”.
“L’iter per l’individuazione e la nomina del commissario straordinario del Consorzio per lo sviluppo industriale di Campobasso Bojano è stato gestito in totale trasparenza e serenità dalla Giunta Regionale del Molise. Prima di adottare all’unanimità il decreto finale, ci eravamo premurati di ottenere i pareri di legittimità dei dirigenti. Dunque, pur rispettando la comunicazione della procura, ribadiamo la regolarità del nostro operato. Il rispetto dei principi di trasparenza e legalità ispira e guida da sempre le nostre azioni”. Lo dichiarano in una nota congiunta il presidente e gli assessori della Giunta regionale del Molise.

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