Il braccio di ferro tra la Struttura Commissariale per la Sanità e il Gemelli Molise è a un punto critico. Il reparto di Radioterapia, eccellenza in Italia e punto di riferimento per pazienti molisani ed extraregionale, è prossimo alla chiusura. A meno che ci sia un intervento immediato. Magari del ministro Schillaci, come affermato dal presidente del Gemelli, Stefano Petracca, che ha chiuso il suo intervento nel corso di una conferenza stampa con un appello. Non solo i medici della struttura non possono più – o non potrebbero, alla luce del nuovo decreto commissariale – prescrivere trattamenti per i pazienti oncologici, ma la loro consulenza per ottenere su ricetta tramite Asrem il trattamento opportuno si scontra con una forte burocratizzazione della procedura, nonché in una serie di tagli ed errori che rischiano di compromettere la cura stessa del paziente. “Per questo – ha spiegato il professor Francesco Deodato, direttore del reparto – spesso siamo costretti ad ignorare i riscontri di Asrem e continuare a fare il nostro lavoro secondo le nostre competenze e professionalità, proprio a tutela della salute del paziente. Questo però non possiamo farlo ancora per molto, perché non abbiamo appunto l’autorizzazione. Stiamo agendo, in sostanza, fuori legge”. Furioso l’avvocato Fabio Verile, legale del Gemelli. “La magistratura deve intervenire, la situazione è gravissima. Ci stiamo muovendo in tutte le sedi giudiziarie opportune. Non è possibile che persone senza un titolo in medicina applichino tagli e modifiche a terapie oncologiche indicate da scrupolosi professionisti solo per ragioni economiche e di spesa. Siamo alla follia”.
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