Alla fine Vincenzo Niro ha preso la decisione, probabilmente spinto dal presidente Toma. L’assessore regionale ai Lavori Pubblici nelle scorse ore ha presentato le dimissioni dalla giunta, rimettendo le sue deleghe, e torna a sedersi in Consiglio. Una scelta arrivata alla vigilia della seduta del 7 marzo, alla quale sono stati convocati anche i due consiglieri surrogati Antonio Tedeschi e Filoteo Di Sandro, reintegrati dalla Cassazione. Tedeschi però non ci sarà. Le dimissioni di Niro e la riacquisizione di status di consigliere spingono nuovamente il primo dei non eletti nella lista di Popolari per l’Italia (la stessa di Niro) fuori da Palazzo D’Aimmo. Per l’ex assessore si tratta “di un gesto di lealtà nei confronti del partito e degli elettori”. Il ritorno in Consiglio gli permetterà di esprimere il suo voto e riequilibrare la maggioranza a sostegno di Toma. Un gioco politico, d’altronde, al fine di limitare i danni all’interno di un centrodestra locale disunito, ma soprattutto per mettere fuori gioco un potenziale “franco tiratore” che remi contro il governatore, a cui rimangono poche settimane di mandato. Non ha fatto lo stesso, invece, Quintino Pallante, lasciando dunque la possibilità a Di Sandro (Fratelli d’Italia) di essere presente alla riunione dell’Assise di domani. Con possibili tensioni all’orizzonte.
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