Il Movimento cristiano lavoratori si associa all’appello della Presidenza della Repubblica nella vicenda dei 30 ragazzi privati del diritto di formazione nella formazione professionale in Molise. “Preoccupa la situazione determinatasi in Molise, dove 30 ragazzi minori sono stati privati del diritto di istruzione, per discutibili scelte dell’amministrazione regionale, tanto da richiamare l’attenzione della Presidenza della Repubblica che, tramite il prefetto di Campobasso, ha chiesto alla stessa regione di attivarsi per cercare una soluzione che, a quanto pare, ad oggi non è ancora stata trovata”, si legge in una nota di Mcl.
I ragazzi avevano scelto di frequentare uno dei corsi nel sistema di istruzione e formazione professionale, i cosiddetti percorsi triennali di Iefp, istituiti con la legge 53/2003, tramite i quali i giovani con spiccate capacità manuali e artigianali possono assolvere al dovere di istruzione, che rappresentano una realtà consolidata in tante regioni italiane. Anche in Molise il sistema Iefp aveva avuto una felice evoluzione fino a qualche anno fa.
“A quanto pare – prosegue la nota – dal 2019 le norme che assicuravano trasparenza ed efficacia al sistema sono state cambiate, per ragioni che sfuggono: in pratica la regione ha deciso di finanziare i percorsi senza tener più conto degli allievi iscritti, come sarebbe naturale attendersi, ma adottando criteri più ‘discrezionali’, con il risultato, già verificatosi lo scorso anno, di corsi finanziati che stentano a partire per mancanza di allievi e allievi lasciati a casa, letteralmente ‘scartati’”.
Oltre ai criteri nell’assegnazione dei fondi, tra i cambiamenti introdotti dalla Giunta regionale, ad esempio, l’aver impedito agli allievi di iscriversi liberamente ad un corso Iefp tramite la piattaforma pubblica Sidi istituita dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, usata da tutte le regioni italiane, che assicura la pari dignità agli allievi delle scuole tecniche statali e a quelli della formazione professionale regionale.
Tra l’altro a partire dall’anno scolastico 2022-2023 e per i prossimi anni, i fondi utilizzati dalle regioni (compreso il Molise) per finanziare questo genere di percorsi provengono in buona parte dal Pnrr, che vincola le Regioni al raggiungimento di obiettivi ben definiti (milestone) per erogare le future tranche di finanziamento: l’obiettivo fondamentale richiesto dal Pnrr, in questo caso, è proprio il numero di allievi che si riescono a formare e che saranno oggetto di un serrato monitoraggio annuale da parte della governance istituita a livello ministeriale.
“Più che comprensibile, a questo punto l’appello rivolto al presidente della Regione e al sottosegretario delegato alla formazione professionale da 10 sindaci del Basso Molise e la successiva richiesta della Presidenza della Repubblica che, per il tramite della Prefettura, ha sollecitato la Regione ad attivarsi, appelli a cui associamo anche quello del Movimento cristiano lavoratori, affinché si arrivi nel più breve tempo possibile a dare una risposta al diritto alla formazione dei 30 ragazzi e alle rispettive famiglie”, conclude la nota.