“La sera del 10 corrente alcuni bambini di Guardiaregia hanno ritenuto notare segni vita Statua legno S. Filomena conservata urna quella Chiesa Parrocchiale…“. Inizia così la segnalazione nr. 82/4 del 12 maggio 1951 dei Carabinieri di Isernia, a firma del Maresciallo Maggiore Fernando Dioli indirizzata all’Autorità di Pubblica sicurezza del Capoluogo molisano. L’evento, amplificato da un veloce passaparola, aveva infatti assunto contorni di ordine pubblico, richiamando gruppi di curiosi anche dai paesi vicini. La relazione dell’Arma, prosegue in questi termini: “Notizia sparsasi rapidamente faceva affluire luogo sacro numerosa folla per constatare miracolo…“. E da Isernia, giunge sul posto anche il Capitano Comandante della Compagnia Carabinieri, per un sopralluogo diretto a definire i contorni del caso.
A distanza di 72 anni, proviamo a capirne di più. La statua lignea di Santa Filomena è oggi custodita in una teca di vetro adagiata sopra un soppalco, alle spalle dell’altare maggiore della Chiesa Parrocchiale San Nicola di Bari. A quel tempo, l’opera era invece esposta in una nicchia ricavata all’interno di un muro della stessa Chiesa, a poca distanza dal pavimento e quindi agevolmente osservabile anche dai bambini. Oggigiorno, quella parete si presenta come un muro privo di incavi oltre che perfettamente rifinito. Don Nicola Giannantonio, parroco di quella Chiesa da ben oltre 50 anni (per la precisione: dal primo dicembre 1968) e ragazzino all’epoca dei fatti, ricorda perfettamente l’episodio, ma conferma che “non ci fu nulla di spirituale. Sulla vicenda, il sacerdote del tempo relazionò anche al Vescovo. Per qualche settimana assistemmo ad un via-vai di curiosi e fedeli … Forse, il movimento della statua era stato provocato da qualche topolino in transito: a quel tempo, fu questa la versione maggiormente accreditata nel vociare collettivo”.
Versione oggi sommariamente confermata anche dai ricordi delle persone più anziane e che, nell’escludere qualsivoglia collegamento con le Autorità Celesti, in buona sostanza collima con la parte conclusiva della segnalazione a suo tempo redatta dall’Arma: “E’ stato accertato trattarsi caso suggestione”.
“Pillole di storia”, scovate negli archivi (Archivio di Stato di Campobasso – Fondo Prefettura) e tratte dal passato prossimo, sullo sfondo di un borgo che, tra paesaggi, arte e cultura, merita di essere visitato.
Antonio Lanza
(nelle foto: la statua di Santa Filomena oggi; la parete della chiesa dove si trovava la statua in passato; il parroco Padre Nicola Giannantonio)