Un malato oncologico spende in media € 1.841 all’anno per curarsi. Sono le spese che deve affrontare per aumentare la sopravvivenza e migliorare la qualità di vita. Sono spese per esami diagnostici, visite specialistiche successive alla diagnosi, farmaci non oncologici, spese per viaggio.
E’ quanto emerge dalla seconda edizione dell’indagine “I costi sociali del cancro: valutazione di impatto sociale ed economico sui malati e sui caregiver” promossa dalla Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia (FAVO) e realizzata da Datamining in collaborazione con l’Associazione Italiana Malati di Cancro, parenti ed amici (Aimac), l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e quello di Napoli (Fondazione Pascale).
Lo studio è stato pubblicato su The European Journal of Health Economics e presentato il 14 aprile 2023 alla Camera dei Deputati.
L’impatto economico delle cure necessarie per i pazienti oncologici è riconosciuto come una crescente preoccupazione per i pazienti oncologici e il relativo peso sulle tasche dei pazienti è molto importante.
La voce che incide maggiormente è quella degli esami diagnostici (riportata dal 51,4% dei pazienti intervistati con circa il 14% della spesa media totale). Al secondo posto c’è la voce relativa ai trasporti, un problema sollevato da ben il 45% dei pazienti con un importo del 20% sulla spesa totale. A seguire c’è l’acquisto di farmaci non oncologici (28,5%) e tra le altre voci di spesa più di frequente rilevate c’è anche l’acquisto delle parrucche.
Su tutti questi indicatori la LILT di Campobasso opera quotidianamente sul territorio cercando di venire incontro alle esigenze dei pazienti oncologici, di supportarli ed aiutarli in questo difficile percorso che riguarda in primis la cura della malattia ma anche la fase di riabilitazione, affiancandosi al sistema sanitario pubblico e spesso intervenendo lì dove i servizi pubblici sono carenti.
Nella maggior parte dei casi, infatti, per ricevere le cure necessarie un paziente oncologico deve viaggiare, per una spesa media di € 359. E la LILT di Campobasso opera sul territorio grazie ai volontari del trasporto verso i luoghi di cura. Ogni giorno due vetture portano i pazienti di Termoli e di tutto il Basso Molise e dell’Area Frentana al Gemelli Molise (unico centro regionale per la radioterapia), ma sono stati organizzati anche viaggi dal Basso Molise verso il DH Oncologico dell’Ospedale San Timoteo per la chemioterapia. E’ un servizio gratuito che incide direttamente sia sul lato economico del paziente oncologico che sui tempi di accudimento e cura.
Altra spesa rilevante, come elencato sopra, è l’acquisto di farmaci non oncologici (€ 124). Ed anche qui la LILT di Campobasso è presente grazie alla partecipazione alla rete locale degli Enti del Terzo Settore che afferisce al banco farmaceutico, in capo alla Pastorale della Salute della Diocesi di Termoli-Larino.
Ed ancora a supporto dei pazienti oncologici, c’è il servizio di fornitura gratuita delle parrucche, completamente nuova e dotata di testina per la messa in posa. Purtroppo gli interventi pubblici per l’acquisto della parrucca in caso di alopecia da trattamenti antitumorali non sono disciplinati in modo uniforme da una normativa nazionale e le disposizioni regionali sono diversificate e spesso, come accade nella nostra regione, sono infruttuose.
“L’Associazione Provinciale di Campobasso della LILT – afferma la presidente Carmela Franchella – è sempre e da sempre al fianco dei malati oncologici molisani spendendo molte energie sia in termini economici che in termini di volontari per approntare tutti i servizi a supporto dei pazienti più fragili. La nostra associazione offre un’ampia gamma di interventi oltre a quelli già indicati, anche grazie allo Sportello Oncologico presso l’ospedale San Timoteo. Non dimenticando l’importanza della prevenzione primaria con i corretti stili di vita e della prevenzione secondaria con screening e diagnosi precoci”.