Avrebbero utilizzato anche i loro bambini per nascondere la cocaina nei viaggi tra Campobasso e il Frusinate, dove la famiglia di etnia rom coinvolta nell’inchiesta dei Carabinieri si recava per l’approvvigionamento dello stupefacente. E’ uno dei particolari rilevati dagli inquirenti e resi noti nel corso della conferenza stampa tenutasi presso la Caserma di via Mazzini. I piccoli avrebbero costituito dei “corrieri” inconsapevoli e insospettabili in caso di controllo, ma il dettaglio non è sfuggito ai militari del Comando provinciale e del Reparto Operativo. Le due coppie finite in carcere – residenti nel centro storico e nel quartiere San Giovanni, tra i 55 e i 37 anni – sono considerate i responsabili principali del presunto sodalizio (con uno di loro a fare da “capo” per dettare prezzi e condizioni) che aveva preso il controllo di una vasta fetta del mercato dello spaccio campobassano, con piazze individuate in diversi quartieri della città, prendendo il posto dei “grandi” pusher messi fuori gioco dalle inchieste antidroga del recente passato. I Carabinieri, con appostamenti e strumentazione specifica, hanno documentato e contestato oltre 2.000 episodi di cessioni di sostanze stupefacenti, cocaina principalmente, ma anche marijuana ed eroina. All’esito delle perquisizioni effettuate nell’ambito dell’attività, inoltre, sono stati sequestrati 100 grammi di cocaina, 35 grammi di eroina e 35 grammi di marijuana. Cambia la piazza di “ricarico” rispetto al solito, non Campania o Puglia, ma il Frusinate, per via di contatti con elementi di spicco della criminalità organizzata, imparentati con uno dei soggetti promotori dell’associazione a delinquere. L’approvvigionamento si ripeteva in genere una volta a settimana o ogni due. Utilizzate parole criptiche per riferirsi allo stupefacente, come “polli”, “birre”, “pacchetti di sigarette” e, appunto, “amici”, che ha dato il nome all’operazione (“Friends”). Ma anche una lingua non facilmente comprensibile agli inquirenti. Domani mattina, a partire dalle ore 10, sono fissati gli interrogatori di garanzia a carico delle due coppie in carcere, in particolare gli uomini presso la casa circondariale di via Cavour, a Campobasso, e le donne presso quella di Benevento. Gli altri indagati – una ventina in tutto – sono invece a piede libero e potranno scegliere di sottoporsi ad interrogatorio o presentare memorie difensive tramite i rispettivi legali.
Spaccio di coca, scacco matto al sodalizio dei rom: due coppie campobassane in carcere. VIDEO