“Il professor Di Girolamo lodava gli alunni che si sacrificavano per lo studio come aveva fatto lui che, da ragazzo, viaggiava tutti i giorni per raggiungere Campobasso per frequentare le scuole con tutti gli immaginabili disagi”. Il dirigente scolastico Antonello Venditti plaude all’iniziativa, voluta dai figli Silverio e Mariantonietta e giunta alla seconda edizione, e ricorda che “il concorso alla memoria dell’apprezzato docente s’inserisce nell’ambito delle iniziative del Liceo Classico volte all’acquisizione e alla valorizzazione delle competenze umanistiche”. Aveva una volontà di ferro il professor Di Girolamo, da studente pendolare ha fatto mille sacrifici, il pomeriggio studiava tra le pecore che portava al pascolo. “Papà si è costruito da solo tra mille difficoltà – ricorda Silverio Di Girolamo. – Nato da una famiglia povera ha sempre visto nella cultura l’elemento che poteva migliorare la sua condizione e renderlo libero. Siamo contenti oggi di essere qui, nella sua scuola, per proclamare i vincitori che, come da regolamento, sono studenti pendolari così come lo era papà”. Sono stati tredici gli elaborati pervenuti e valutati dalla commissione presieduta dal dirigente Antonello Venditti e composta dai professori Mariantonietta Di Girolamo, Giuseppe Carozza, Antonio De Lisa, Addolorata Iafanti, Sabina Esposito e Sergio Sammartino.
I VINCITORI, GLI ELABORATI
A Federica D.L. di Petrella Tifernina della IA e Samuele M. di Riccia della VB (premiato anche lo scorso anno) è andata la borsa di studio dell’edizione 2022-2023. Mille euro ciascuno ai due studenti che si sono distinti per competenze e approfondimenti tematici. “Sapiente è chi sa di non sapere. Solo chi sa di non sapere cerca di sapere”, la vincitrice Federica D.L. immagina di essere l’alter ego di Socrate e fa un cammino alla ricerca della verità. Nella prima parte del testo si immedesima nel filosofo per poi invece dare spazio, nella seconda parte, a domande per capire come mettere in pratica gli insegnamenti del Maestro. “Dimmi Tiresia. Sapere o non sapere”, invece, è l’elaborato di Samuele M. che riflette sull’essenza degli uomini, fa un’analisi completa dal mondo classico fino alla letteratura moderna mettendo in luce la fiducia nella poesia. “Un sentito grazie a tutti gli studenti che hanno voluto concorrere all’assegnazione della borsa di studio con i propri elaborati, dimostrando impegno e capacità di sviluppare e approfondire temi, autori e testi coltivati a scuola dagli insegnanti – afferma Mariantonietta Di Girolamo. – Gli argomenti proposti spaziano dalla storia e letteratura classica e contemporanea alla filosofia, all’analisi della società capitalista, al gioco degli scacchi, metafora della partita della vita. Tutti i lavori rivelano cura nello studio e allo stesso tempo attenzione nei confronti della realtà. Quello che maggiormente colpisce, in misura diversa in tutti gli scritti, è la ricchezza dei riferimenti culturali, il tono partecipato, il livello della struttura, della scrittura e dell’argomentazione personale. Così come anche – conclude la professoressa – l’originalità dell’ideazione e la sensibilità con cui viene indagato il passato, vissuto come leva e stella polare per interpretare e abitare il presente”.
Il vescovo Giancarlo Bregantini, ospite della mattinata, si è detto grato dell’iniziativa “ricordiamo oggi lo spessore umano e sapienziale del professor Di Girolamo soprattutto perché, raccogliendo in eredità la sua passione per il mondo della scuola, si comprende per tutto il suo valore, la vocazione all’educare, ad aprire orizzonti. La consegna delle borse di studio alla sua memoria si configura come il segno che conferma l’urgenza di garantire alle giovani generazioni i tre grandi pilastri su cui realizzare il proprio futuro e quello della loro terra: l’identità, la competenza e lo sviluppo integrale”.