Il ministro della Sanità, Orazio Schillaci, ha fatto tappa a Campobasso, invitato dal presidente della Provincia, Roberti, nonchè candidato alla presidenza della Regione per il centrodestra. Prima si è svolto un summit all’ospedale Cardarelli, poi ha fatto seguito l’incontro pubblico al Centrum Palace dove erano presenti medici e amministratori. “Abbiamo stanziato 136 miliardi di euro in favore delle Regioni per la sanità. Abbiamo recuperato parte dei fondi non sfruttati in passato. Ci sono 11 miliardi per l’edilizia sanitaria, 360 milioni per l’abbattimento delle liste di attesa. Abbiamo riscontrato che in oltre 30 anni c’è stata una percentuale bassissima di risorse utilizzate allo scopo. I fondi dunque ci sono e il Molise li sfrutti bene”. È solo un passaggio dell’intervento del ministro che ha affrontato il problema della carenza di organico e degli interventi messi in campo per migliorare l’inserimento nel lavoro, la stabilizzazione e la retribuzione per gli addetti ai lavori. “Nonostante le difficoltà – ha aggiunto – ci sono tantissime domande di studio sulle materie sanitarie, che dimostrano come il nostro Paese possieda ancora una forte vocazione in questo settore”. Una critica alla quota destinata nel Pnrr alla sanità, troppa bassa, “considerando che il Piano è stato pensato proprio per rispondere alla crisi pandemica”. La sfida, ha concluso, sarà anche nella digitalizzazione. Per la prima volta, ha spiegato, c’è stato il via libera al fascicolo sanitario elettronico da parte del Garante della Privacy, cosa che contribuirà a fare quel passo decisivo verso una medicina moderna. Sul cosiddetto Decreto Molise destinato ad azzerare il debito sanitario. “Ci stiamo lavorando”, ha affermato. “Dialogheremo con il nuovo governo regionale per studiarne i dettagli”.
Roberti: “Presenza ministro dimostra vicinanza al Molise. Il covid ci ha dato una lezione”
Francesco Roberti è intervenuto dopo il lungo intervento del ministro Schillaci, sottolineando l’importanza della sua presenza. “Schillaci è vicino al Molise. La sua presenza oggi dimostra l’attenzione del Governo verso di noi”. Quindi la necessità di cambiare la rotta sulla sanità, che pesa all’incirca per l’80% sul bilancio regionale e allo stesso tempo è il servizio principale chiesto dalla cittadinanza, a tutti i livelli. “La pandemia ci ha dato una grande e drammatica lezione. Non si può risparmiare sulla sanità. Il Covid ci ha puniti. Una sanità pubblica forte e disponibile è la risposta alle esigenze del territorio”. Infine le opportunità per i giovani che intraprendono questa strada. “La priorità resta quella di collaborare con l’università per formare i medici del futuro e permettere loro di lavorare e formare una famiglia nella propria regione”.
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