È l’occasione in cui si tirano le somme dell’anno precedente e della prima metà dell’anno in corso, ma è anche il momento in cui si celebrano i volontari con l’obiettivo di ‘reclutarne’ altri e diffondere sempre di più l’importanza della donazione.
La Giornata mondiale del donatore di sangue, istituita nel 2005 dall’Organizzazione della Sanità, celebrata come sempre in tutto il mondo il 14 giugno, quest’anno ha avuto un valore ancora più profondo perché ha contribuito a creare nuovi ponti tra i Paesi.
Uno di questi collegamenti lo sta costruendo da tempo la Fiods, Federazione internazionale delle organizzazioni di sangue e, proprio il 14 giugno, il presidente Gian Franco Massaro ha voluto lanciare un nuovo appello, rendendo noto contestualmente il ‘bilancio’ di un organismo che è ramificato su tutto il globo e che è partner dell’Onu.
Il presidente Massaro, numero uno anche del CSV Molise, è volato ad Algeri per partecipare all’evento promosso dall’Organizzazione mondiale della sanità, incontrando così il ministro della Salute e tanti cittadini. L’ennesimo viaggio istituzionale teso a far emergere tratti comuni tra popolazioni che vivono in luoghi diversi, ma che devono tendere a lanciare un messaggio univoco: donare sangue equivale a salvare vite.
Del resto, lo slogan scelto quest’anno per la giornata coniuga in sé tutto questo: “Dona il sangue, dona il plasma. Condividi la vita, condividi spesso”.
“L’Algeria si è distinta per i risultati raggiunti nell’ambito della donazione sangue: è tra i migliori in Africa”, ha dichiarato Massaro nell’intervento pronunciato davanti al ministro della Salute algerino e alle altre autorità locali, in cui ha altresì ringraziato volontari e istituzioni per aver condotto un’attività di squadra.
“Questo è stato possibile anche grazie ai progetti promossi insieme a Fiods – ha proseguito Massaro. – La Federazione conta più di 80 Paesi aderenti e 21 milioni di affiliati. Abbiamo raccolto più di 31 milioni di unità di sangue seguendo una politica chiara, che trova consenso tra le organizzazioni. Siamo stati in grado di proporre idee e soluzioni, di stimolare dibattiti, ottenendo grande partecipazione. La nostra mission è quella della promozione della cultura del dono di sangue volontario, regolare, non remunerato a livello mondiale e diffondiamo valori come responsabilità, solidarietà, conoscenza, informazione e partecipazione. Il valore e l’efficacia delle nostre azioni diviene sempre più importante se siamo in grado di rispondere ai bisogni degli individui. Dobbiamo superare le difficoltà e far capire che il dono del sangue permette a ciascuno di vivere un’esperienza diretta, aprire i propri orizzonti ed essere sempre attenti ai problemi del mondo in cui viviamo, contribuendo alla costruzione di una nuova dimensione educativa solidale”.