Allarme tra i sindacati del trasporto pubblico locale nell’ambito della vertenza Atm in quanto la Regione potrebbe non garantire più il ruolo sostitutivo di pagamento degli stipendi ai lavoratori.
“L’odissea dei lavoratori ATM ha origini che si perdono negli anni e la loro è una storia intrisa di negazione di dignità, mancato riconoscimento del lavoro svolto, difficoltà a vivere che a volte si è trasformata in vera e propria disperazione”, affermano Lucia Merlo e Simone Vitagliano della Filt Cgil e Fit Cisl. “Per anni questi lavoratori hanno dovuto fare i conti con un imprenditore che negava loro il diritto sacrosanto ad avere il legittimo stipendio portando famiglie intere allo sbando e alla impossibilità di poter provvedere ai propri bisogni. E’ stata una lunga via crucis a cui per un periodo di tempo si è cercato di rispondere con decreti ingiuntivi presentati da avvocati che pur hanno svolto un ruolo importante per la salvaguardia di queste famiglie.
La conquista del pagamento sostitutivo della regione, fortemente voluta dalle scriventi e dall’allora assessore ai Trasporti Quintino Pallante, ha segnato una svolta importante in questa vicenda perché ha ridato a questi lavoratori la dignità non solo perché hanno percepito lo stipendio direttamente dalla Regione ma anche e soprattutto perché in quell’atto si esplicitava la vicinanza dell’Istituzione ai lavoratori nel non lasciarli soli contro i soprusi inspiegabili di chi doveva ma non faceva. E’ stato quello del pagamento sostitutivo una vera rivoluzione nella condizione di vita dei lavoratori ed è stato anche uno sprono per l’azienda che paga direttamente gli stipendi da tre mesi. I pagamenti dell’azienda però avvengono inspiegabilmente a macchia di leopardo lasciando senza remunerazione diversi lavoratori pur impiegati nell’appalto. Questi lavoratori trovano nella Regione ancora una garanzia di dignità. E’ per questo che il pagamento diretto deve essere mantenuto e difeso. Ci preoccupano strane voci che in questi giorni circolano tra i lavoratori. Voci per carità ma che comunque destano apprensione.
Siamo convinti che sarebbe un grave errore politico tornare alla condizione precedente e dichiariamo fin da ora che siamo pronti a difendere questa conquista con ogni mezzo e con tutte le azioni possibili chiedendo conto anche ai consiglieri di maggioranza che pur avevano appoggiato, salvo qualche eccezione, il provvedimento fortemente voluto dall’assessore Pallante e dall’intera giunta regionale.
Queste sono le motivazioni che hanno indotto le scriventi a richiedere un urgente incontro al nuovo presidente Francesco Roberti confidando in un riscontro positivo.”
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