Dall’omaggio a Troisi e ai personaggi della Walt Disney alla condanna della guerra, i capolavori di grano sfilano per Sant’Anna. FOTO

Il corteo dei carri di grano in onore della patrona di Jelsi, Sant’Anna, ha conquistato la scena, ancora una volta, tra le strade principali del paese, portando con sé tradizione, devozione ma anche fantasia, personaggi e colori carichi di significato. Il gran caldo si è leggermente placato nella giornata di oggi, dando modo ai tanti residenti e curiosi giunti da ogni parte della regione – e anche oltre – di poter assistere alla sfilata questa mattina, senza farsi scoraggiare dalle altissime temperature di questo luglio afoso. La bellezza del prodotto finale ripaga come sempre i chilometri di viaggio percorsi e riempie di grande emozione innanzitutto gli autori di questi piccoli capolavori, allestiti con mesi di lavoro, in quanto ammirati da migliaia di persone, applauditi, fotografati, diventando virali nell’epoca dei social.

Alla fine ci sarà un vincitore. Ma – sembrerà banale – aver partecipato sarà già un successo, in quanto ognuno ha contribuito a rendere bella questa manifestazione, ognuno rappresenta un pezzo fondamentale del puzzle della sfilata, ognuno racconta un storia e lancia un messaggio sociale. Oltre ai carri più tradizionali, che richiamano l’aspetto religioso dell’intera festività, che si celebra per tutta la settimana, ci sono quelli che si ispirano a temi di grande attualità. Nell’edizione di quest’anno, ad esempio, ci sono gli omaggi: come quello a Massimo Troisi (29 anni fa la sua scomparsa) e ad uno dei suoi film più celebri, Il postino, peraltro l’ultimo girato dall’attore napoletano poco prima di morire. Così come ai personaggi della Walt Disney, che quest’anno celebra 100 anni di storia. O all’Aeronautica Militare, che anche festeggia il centenario, con richiamo alle Frecce Tricolori. Si passa poi all’arte, con dipinti resi celebri grazie ai suoi autori, che attraversano epoche anche diverse. Il significato andrebbe chiesto all’ideatore del carro – o ai suoi autori – ma viene da pensare che “I chiaroscuri” non facciano riferimento solo ad una tecnica utilizzata, comunque da prendere come punto di partenza (anche solo apparente) nell’abile contrasto tra le parti più “luminose” e quelle maggiormente in “ombra”. La Gioconda di Leonardo Da Vinci sulla sinistra e la “Ragazza col turbante”, anche conosciuta come “Ragazza con l’orecchino di perla”, di Johannes Vermeer, sulla destra, richiamano epoche di grande fioritura artistica, mentre la donna senza pupille di Modigliani e il celebre Urlo di Munch, posti al centro, sembrano comunicare un messaggio inquietante e rapportato all’epoca contemporanea.

Ancora l’arte è protagonista in un altro carro con la Nascita di Venere di Botticelli e la Dama con l’ermellino di Leonardo Da Vinci. E poi dediche alla musica e alla danza, alle qualità positive da coltivare ogni giorno come un campo di fiori. E infine una condanna alla guerra, con riferimento innanzitutto al conflitto tra Ucraina e Russia. Un soldato prende per mano un bambino che ha perso una scarpa, mentre il messaggio posto a lato (di John Fitzgerald Kennedy) è categorico: “L’umanità deve mettere fino alla guerra o la guerra metterà fine all’umanità“.








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