“La persona prima di tutto”.
Queste le parole di Aldo Moro e questo il filo conduttore dell’evento dell’AutAut festival realizzato con la collaborazione dell’Istituzione Centro servizi turistici e culturali di Campomarino che ha visto ospite l’onorevole Gero Grassi ed il risultato degli anni di lavoro della Commissione Parlamentare di inchiesta sul caso Moro.
L’ex deputato Grassi, nato a Terlizzi (Bari) e giunto al 1197esimo evento dedicato a fare luce sugli eventi del 1978 ha esposto il risultato di ricerche, prove, indizi, interviste, testimonianze, analisi e confessioni che convergono tutte su un punto: “il 16 marzo 1978 in via Fani c’erano anche le Brigate Rosse – ha detto Gero Grassi – perché a volere il rapimento e poi la morte di Aldo Moro erano in tanti”.
“Appare ormai chiaro e provato il coinvolgimento dei servizi segreti, della mafia, della banda della Magliana e di molte altre organizzazioni che intendevano arrestare il percorso intrapreso da Moro per la costruzione di un’Europa dei popoli e delle persone”, ha spiegato Gero Grassi.
Un evento quello di ieri nella terrazza di Palazzo Norante, che ha saputo catturare l’attenzione del pubblico con il raccontato dell’Italia e degli italiani attraverso i fatti più e meno noti della storia degli ultimi 50 anni.
Questa sera l’Aut Aut Festival prosegue a Termoli con la giornalista Raffaella Fanelli ed il suo libro ‘La strage infinita” inchiesta sull’omicidio del giornalista molisano Mino Pecorelli.
Appuntamento alle ore 21.00 nella sala convegni centro Ecclesia Mater in piazza Sant’Antonio.
Il book corner sarà curato dalla Libreria Fahrenheit di Termoli partner storica del festival.