Tragedia Marcinelle, Cgil Abruzzo-Molise presente in Belgio a commemorazione dei minatori morti nell’incendio della miniera

A 67 anni dall’incendio della miniera di carbone di Bois du Cazier, a Marcinelle in Belgio, una delegazione della Cgil Abruzzo Molise sarà presente, assieme ad altre delegazioni della Cgil, alla due giorni di commemorazioni di una delle più grandi tragedie sul lavoro al mondo, il 7 e l’8 agosto. A Marcinelle persero la vita 262 minatori, di cui 136 italiani – di questi 60 erano abruzzesi (23 di loro provenivano da Manoppello, per questo considerata “Città Martire”) e 7 molisani.
La Cgil è presente oggi nel ricordo così come fu in prima fila nel 1946, anno della tragedia. Oltre ad aver sempre combattuto contro l’accordo uomini/carbone e averne ottenuto la cancellazione proprio in seguito alla tragedia, si costituì parte civile nel processo che ne seguì, a difesa delle vittime.
Fu proprio con Marcinelle che, di fatto, iniziò la sua storia di assistenza, tutela, difesa dei nostri connazionali all’estero. Un’Italia che era allora e che oggi è tornata ad essere grande Paese di emigrazione e che per questo aveva ed ha bisogno di un sindacato che accompagni e tuteli i lavoratori anche al di fuori dei nostri confini.
La ricorrenza della tragedia sarà preceduta quest’anno da un’iniziativa organizzata dalla CGIL, e dall’INCA nazionale e del Belgio, insieme alla Federazione generale del lavoro belga, FGTB, il 7 di agosto, presso il Bois du Cazier, a Bruxelles.
I temi che saranno al centro del dibattito – immigrazione, sicurezza sul lavoro, democrazia – simbolo di sacrificio, lavoro e conquista di diritti. La CGIL e la FGTB hanno poi organizzato una cena sociale per le popolazioni dell’Emilia Romagna presso la storica sede sindacale de La Maison des 8 Heures.
L’8 agosto, la delegazione della CGIL parteciperà alla consueta cerimonia istituzionale presso la Miniera del Bois du Cazier, luogo simbolo e memoria collettiva dell’Europa. Marcinelle non è solo un evento celebrativo. Ma l’occasione per ribadire l’importanza di lavorare per un’Europa più coesa e solidale, come l’avevano immaginata i padri fondatori. Ricordarla sempre per rafforzare l’impegno che è oggi lo stesso di allora: che alla base dell’Italia e della nostra Europa ci sia il lavoro. Il lavoro dignitoso, tutelato e sicuro.

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