Cane picchiato in centro, Stop Animal Crimes Italia presenta nuova istanza di sequestro contro il proprietario

Stop Animal Crimes Italia, ente nazionale di denuncia dei fenomeni di maltrattamento e sfruttamento degli animali, di concerto con lo Studio Legale Lucarelli di Campobasso partner nazionale dell’associazione, ha depositato presso la Procura della Repubblica di Campobasso denuncia contro il proprietario del cane che picchiò quest’ultimo al centro di Campobasso sotto lo sguardo sgomento dei passanti, contenente istanza di sequestro preventivo, per le ipotesi di reato di maltrattamento animale e incuria.
“Ad oggi, in seguito a denunce di vari enti animalisti, alcun provvedimento urgente è stato disposto dall’Autorità Giudiziaria e le indagini sono in corso”, afferma l’associazione. “Per tale ragione, nell’auspicio di sottrarre quanto prima il cane dalla disponibilità di una persona che riteniamo non idonea a garantire all’animale le necessarie e prescritte cure rispettose del suo benessere etologico e fisico, abbiamo messo in evidenza che l’urgenza di ottenere il sequestro del cane è dettata anche dalla necessità di curarlo immediatamente, non potendosi considerare sufficiente il vociferato ricovero dello stesso presso una pensione, condizione che, eventualmente, lo preserverebbe dalle percosse ma non dalla sofferenza derivante dalla patologia da cui è affetto. Una patologia, ad oggi, neppure accertata, nonostante l’impressionante materiale infetto che cola dal muso dell’animale.
Stop Animal Crimes Italia possiede autorizzazione ministeriale per lo stallo degli animali sequestrati e/o confiscati, pertanto, l’accoglimento della richiesta di sequestro comporterebbe l’accudimento del cane Scimmia da parte dell’associazione animalista, con oneri a carico.
Siamo dinanzi ad una condotta omissiva che, come in molti altri casi di parimenti indifferenza, sottopone il cane a patimenti e afflizioni ingiustificate e ingiuste e i cui spunti normativi e elementi forniti alla Procura della Repubblica auspichiamo saranno sufficienti a far emettere al P.M. un’urgente misura cautelare”.

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