Khaled El Qaisi resta in carcere. Per l’italo-palestinese, sposato con Francesca, molisana residente nella capitale, e ricercatore presso l’Università La Sapienza di Roma dove studia Lingue e civiltà orientali, è stata prorogata di 11 giorni, e quindi fino al 1 ottobre, la sua detenzione dopo essere stato arrestato da Israele il 31 agosto al valico di frontiera ad Allenby (Giordania). A renderlo noto è stata la famiglia al termine di un’udienza svoltasi a Rishon Le Tzion. “Il tribunale ha deciso che, al termine di questa lunga proroga, sempre finalizzata alla raccolta di elementi, entro un massimo di 3 giorni a partire dal 1 ottobre le investigazioni dovranno presentare delle accuse poiché il termine per questa forma di detenzione cautelare decadrebbe”, spiega la compagna in un post su Facebook. “Khaled dunque fino ad allora, senza che siano state formulate delle accuse a suo carico, resterà recluso nella prigione di Petah Tikwa nella quale è stato quotidianamente sottoposto a interrogatorio, sempre senza la presenza del suo difensore. Vista la perdurante e allarmante situazione detentiva di Khaled e del mancato rispetto dei suoi diritti facciamo nuovamente appello per la sua immediata liberazione.”
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