I Carabinieri della Stazione di Sepino hanno eseguito una ordinanza di misura cautelare a carico di un 54enne, gravemente indiziato dei reati di maltrattamenti e lesioni personali nei confronti della ex moglie. La misura, emessa dal gip del Tribunale di Campobasso su richiesta della locale Procura della Repubblica, consiste nel divieto di avvicinamento alla vittima, nonché alla sua abitazione e ai luoghi da lei solitamente frequentati, compreso il posto di lavoro, e nell’evitare qualsiasi contatto con la stessa con qualsivoglia mezzo a distanza.
Stando alla denuncia e alla ricostruzione degli inquirenti, dopo circa 25 anni di matrimonio l’uomo avrebbe iniziato ad assumere comportamenti gravemente offensivi e denigratori nei confronti della moglie, la quale – nell’agosto del 2022 – ha dovuto lasciare la casa coniugale. Le minacce di morte e le offese continue hanno determinato nella donna una condizione di dolore e mortificazione, costringendola a cambiare le sue abitudini di vita. Dopo aver esitato a lungo dal denunciare i fatti, pochi giorni fa la donna, esasperata dalle condotte dell’uomo, si è rivolta ai Carabinieri narrando il suo vissuto di sofferenza e gli episodi di aggressioni fisica patiti quando era ancora tra le mura domestiche. In una circostanza, addirittura, come raccontato dalla vittima, è stata malmenata al viso al punto da aver subito la deviazione del setto nasale, mentre in un’altra circostanza avrebbe subito una lesione al timpano.
Neanche l’allontanamento dalla casa coniugale le aveva consentito di ritrovare la serenità, tant’è che l’uomo in ben 4 distinte occasioni le aveva forato gli pneumatici dell’autovettura, accecato dalla morbosa gelosia per la quale non accettava di essere stato lasciato. A seguito di denuncia di uno degli episodi appena descritti, i Carabinieri erano riusciti a risalire al responsabile, il quale veniva trovato in possesso, all’interno della sua auto, di un coltello a serramanico di illecita detenzione.
Fondamentali per una corretta ricostruzione dell’intera vicenda anche i filmati delle telecamere della videosorveglianza e le testimonianze rese dalle persone informate.
Si tratta della punta dell’iceberg di una tipologia delittuosa che emerge sempre più ricorrentemente ed il cui contrasto capillare, tra gli obiettivi della Procura di Campobasso, è doveroso e necessario anche al fine di prevenire più gravi reati, tant’è vero che, nell’anno in corso, numerose sono state le attività di indagine inerenti il “Codice Rosso” trattate dai Comandi e Reparti dell’Arma e dalla Squadra Mobile di Campobasso.
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